E’ iniziata, per il massimo campionato di calcio italiano, “la settimana di passione”, con qualche settimana di anticipo rispetto a quella religiosa che precede la Pasqua: sabato 25 febbraio, serata, in quel di S.Siro –G. Meazza, si giocherà la partita-scudetto tra Milan e Juventus.
Sperando di riuscirci, vorremmo allietare l’attesa dei lettori, tifosi e non tifosi delle due contendenti, con qualche considerazione di assoluto rilievo, cominciando col capitolo 1 e con un argomento che costituisce, da sempre, croce e delizia degli amanti del calcio: arbitri ed arbitraggi (cioè, appunto, Braschi & co).
Come gli sportivi più informati sapranno, recentemente, il designatore degli arbitri, il Sig. Braschi, ha affermato che tutte le squadre (e, quindi, tutte le partite) “meritano uguale rispetto” (dal punto di vista delle designazioni arbitrali, ovviamente).
Bene; questo incontro, Milan - Juventus, in cui le due contendenti si giocano gran parte delle loro chances di scudetto, è il vero banco di prova anche per Braschi: designerà un arbitro (e collaboratori) qualsiasi, come si trattasse di una partita qualsiasi “meritevole di pari rispetto come tutte le altre squadre/partite” o designerà un “pezzo da novanta”?
Chi ha avuto modo di leggere un nostro precedente articolo sull’argomento sa come la pensiamo: cioè in modo opposto a quello di Braschi.
Dice Braschi: Il rispetto è uguale per tutti (per tutte le squadre/partite).
Diciamo noi: il concetto di Braschi è solo la prima metà (falsa) di un concetto completo (vero): il rispetto è uguale per tutti a parità di condizioni.
E questo nostro concetto, completo, vale non solo nello sport (quindi, anche nel calcio), ma in tutti campi della vita reale.
Braschi & co. sono, appunto, dove sono, proprio per valutare e decidere in merito a queste condizioni: le quali sono tali e tante che non appare corretto lasciarle ad una elaborazione computerizzata (e, inoltre, proprio perché tante e diverse, si prestano a critiche talora anche feroci, secondo i punti di vista). Ma è ineluttabile. E’ il male minore.
Se così non fosse, le designazioni arbitrali potrebbero benissimo essere lasciate ad un “calendario computerizzato” e lo staff di Braschi tornarsene a casa (risparmiando fior di quattrini nostri...).
Ed ecco, quindi, il momento della verità, non solo per il Milan e per la Juventus: ma, direi, soprattutto per Braschi: confermerà il proprio pensiero designando una terna “qualsiasi”?
Intanto, alleghiamo una foto apparsa (“di già”, come direbbe Johnny Stecchino!) nello Juventus Stadium, per rallegrare gli spiriti, proprio sull’argomento “arbitri”.
Buon Milan-Juventus a tutti.
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