lunedì 6 febbraio 2012

JUVE-SIENA: "Stadium" pericoloso?

Si è tanto parlato, nel bene o nel male, dello “Juventus Stadium”.
Ancora in attesa di uno sponsor che dia il proprio nome all’impianto, ed a seguito delle recenti polemiche circa la pericolosità dell’impianto stesso che non sarebbe stato costruito con adeguati criteri di sicurezza, la fantasia popolare avrebbe proposto, nel frattempo, di chiamarlo “Maalox Stadium”. E ciò, sia in riferimento alle polemiche sulle presunte imperfezioni costruttive, sia per il malessere che dovrebbe incutere ai giocatori delle squadre avversarie; tanto che si è dissertato perfino su quanti punti in più la Juventus raccoglierebbe, ogni anno, in virtù della logistica dell’impianto, con i tifosi che fanno sentire il loro fiato sulle facce dei giocatori avversari (ed anche su quelli juventini, spronandoli praticamente per novanta minuti).
Bene.
Nella giornata di campionato di calcio giocata ieri, 5 febbraio (tutte alle ore 15 della domenica), è accaduto, nel corso della partita Juventus-Siena, un fatto inspiegabile che, proprio perché tale, merita di essere approfondito.
A circa 20 minuti dalla fine dell’incontro, con la Juve alla ricerca del gol-vittoria, a seguito di un cross dalla sinistra, il calciatore del Siena Vergassola, in area di rigore, ferma il pallone con un braccio largo ed alto.

Da notare:
- che l’arbitro era di fronte, a pochi metri (4 o 5), con visuale totalmente libera;
- che il segnalinee, molto probabilmente, era impedito nella visuale in quanto lontano e con l’area di rigore affollatissima;
- che, appena accaduto il fatto, lo Juventus Stadium è letteralmente esploso, “chiedendo” il calcio di rigore; altrettanto, ovviamente, hanno fatto i giocatori juventini, in campo ed in panchina.
Allora, perché l’arbitro (il giovine Peruzzo) non ha fischiato?
In questi casi, si dice che non c’è scampo all’alternativa:
- l’arbitro ci vede poco;
- l’arbitro è in mala fede.
In entrambi i casi, l’arbitro dovrebbe cambiare mestiere.
Ebbene, noi non vorremo credere né all’una né all’altra ipotesi. E, naturalmente, avremmo da proporre una terza ipotesi.

Chi ha assistito all’incontro (dal vivo, ma anche in televisione) si sarà reso conto come, al momento dell’impatto braccio-pallone, nello Juventus Stadium è esploso un boato assordante con un messaggio rivolto all’arbitro: “è rigore e lo devi fischiare”. Altrettanto hanno chiesto con eclatante visibilità, i giocatori juventini, in campo e in panchina.
La situazione era alquanto assurda: un uomo solo, peraltro giovane, e, perciò stesso, alquanto inesperto, competente a prendere una decisione, in pochi attimi, in contrasto con una decisione “già presa” da una marea di persone, non competenti a prenderla.

Questo, a nostro parere, è il punto da focalizzare.
Va aggiunto, perciò, che, già nel corso dell’incontro erano emerse situazioni analoghe (non così gravi, ai fini del risultato della partita, ma altrettanto indicative e significative del contrasto emergente Stadium-Arbitro: molte fischiate/non fischiate dell’arbitro, erano state sonoramente contestate dallo “Juventus Stadium”.
Cosa vogliamo dire?
Che, escludendo la cecità dell’arbitro e la mala fede dello stesso, riteniamo che la terza ipotesi sia da ricercare nell’esasperazione dell’arbitro, accumulatasi nel corso della partita, fino alla catarsi finale, nel momento del rigore negato: “qui decido io e non tu, Juventus Stadium”.
Ecco, quindi, spiegato il titolo di questo articolo: attenzione, la pericolosità dello Juventus Stadium non è tanto quella concernente le ipotetiche imperfezioni edificative, ma la (altrettanto ipotetica) incidenza sul normale decorso delle partite, attraverso il condizionamento dei giocatori (avversari e casalinghi) ma, soprattutto, dell’arbitro e soprattutto se giovane e, quindi, ancora psicologicamente non in grado di assorbire e sublimare i condizionamenti ambientali (come, appunto, nel caso di ieri, quelli dello Juventus Stadium).
Se ciò dovesse sembrare condivisibile, si dovrebbe ormai cominciare una nuova discussione: quanti punti “perderà” la Juventus (e non, viceversa, quanti ne guadagnerà) “per colpa” del suo Stadium?

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