
Abbiamo già più volte espresso, in precedenti articoli, il parere di non condividere l’assunto del designatore arbitrale Braschi: “tutte le squadre meritano lo stesso rispetto”.
Ora, è di stamane la notizia che il famigerato Abete (Presidente della FIGC), che, ormai lo hanno capito tutti, quando parla sbaglia, ha rilasciato la seguente dichiarazione, riferendosi alle esternazioni dell’allenatore della Juventus, Conte, in merito al ricorrente caso di diniego di rigori, visti e riconosciuti dalla generalità degli addetti ai lavori, ma non concessi dagli arbitri:
"Le parole di Conte sono state abbastanza forti anche se lui stesso ha evidenziato che fa parte del calcio rappresentare situazioni meritevoli di attenzione. L'impostazione di Nicchi e Braschi prevede la rotazione degli arbitri per far sì che non dirigano uno stesso club per più di un tot di partite, perchè non è pensabile che alcuni club abbiano solo arbitri internazionali. Gli arbitri ruotano e si può avere la concezione di essere diretti da un arbitro più o meno esperto, tenendo così i venti club nella stessa situazione”
Sostanzialmente, Abete afferma di condividere l’operato di Braschi: e cioè tutte le squadre, e, di conseguenza, tutte le partite del campionato di calcio, sono meritevoli della stessa attenzione, e, perciò, si opera ”la rotazione degli arbitri”.
Ci scusiamo con i lettori che avessero già conosciuto il nostro pensiero, ma riteniamo di doverlo ribadire e, con l’occasione, approfondirlo.
“La legge è uguale per tutti”
Riteniamo (e non pensiamo di essere i soli) che questa frase provochi più danni di quanti ne dovrebbe salvaguardare.
Intendiamo dire che questa frase è ingannevole, perché non completa. E’ solo una “mezza frase” che , come tale, è falsa e fuorviante.
Il concetto completo, sarebbe: “la legge è uguale per tutti coloro che sono nella medesima situazione”.
Ci rendiamo conto che la frase completa è troppo lunga; e le necessità di “essere brevi” la fa ridurre in un’altra frase con contenuto, appunto, falso ed ingannevole.
Per rendere meglio il pensiero, trattasi di una situazione analoga a quando, per brevità, diciamo frasi come “oggi scioperano gli autobus”, il che è chiaramente inesatto ed ingannevole, perché in realtà occorrerebbe dire, correttamente: “oggi scioperano i conducenti degli autobus”. Ma la necessità di essere brevi crea l’evidente inesattezza.
“Le designazioni arbitrali sono uguali per tutti”
Nel caso delle idee espresse da Braschi e sottoscritte, per evidente adesione, da Abete, si sta verificando qualcosa di analogo.
Riteniamo, infatti, che sia un errore grossolano (che potremmo giustificare per il designatore arbitrale Braschi, uomo di campo - ex arbitro, ma mai e poi mai per un dirigente sportivo, avente funzione politica come Presidente della FIGC), ipotizzare che tutte le squadre/partite “meritano lo stesso rispetto” e che, quindi, “è opportuno operare una rotazione degli arbitri”:
- perché, ai fini delle designazioni arbitrali, non esistono parità di condizioni tra tutte le partite in tutte le giornate del campionato; a puro titolo esemplificativo, la partita Milan-Juventus di sabato prossimo 25 febbraio, che potrebbe decidere le sorti dello scudetto, non appare situata “nelle pari condizioni” con una partita, ad esempio, tra Cagliari e Fiorentina, squadre di metà classifica, ipoteticamente fuori da qualche particolare obiettivo (Scudetto, coppe, salvezza). Questo, solo un idiota (persona stupida ed insensata, Il Nuovo Zingarelli) potrebbe consideralo “mancanza di rispetto” per il Cagliari e/o per la Fiorentina.
- se lo staff di Braschi e Nicchi e tutti i relativi collaboratori (da noi profumatamente pagati...) si limitano a proporre una “rotazione” degli arbitri rispetto alle varie squadre/partite (tutte meritevoli della stessa considerazione), perché (niente di più facile!) non si lascia il tutto ad un calendario computerizzato degli accoppiamenti partite/ arbitri, e Braschi-Nicchi e relativi collaboratori non se ne vanno a casa a fare qualcosa di più utile per se stessi e per la comunità?
Coraggio Abete e Braschi-Nicchi: lo vogliamo proporre? Facciamo una bella turnazione computerizzata e voi ve ne tornate a casa, a cucinare manicaretti.
O sentite già le vostre tasche alleggerirsi, e magari all’incontro del prossimo Milan-Juventus, invece di mandare un Peruzzi (di turno) mandate un Rizzoli o un Tagliavento (non di turno)?.
Abete: come dirigente politico, ma lei, prima di esternare, si ferma i classici 10 secondi a pensare quello che è lecito ed opportuno dire?
Sembra di no.
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