lunedì 5 marzo 2012

Zamparini ed il Machiavellismo travisato


Gli studenti delle superiori ricorderanno certamente cosa disse Machiavelli (lo riportiamo in modo semplice e succinto):

“Io ho mille cavalli e cavalieri armati di tutto punto; tu ne hai solo cinquecento; perciò è inutile che combattiamo: ho vinto io e quindi consegnami i tuoi territori”.

Il Presidente del Palermo, Zamparini, ormai avanti con l’età (che obnubila, forse, l’intelligenza, ma non la furbizia...) probabilmente ricordava le parole di Machiavelli; solo che lui non era in posizione dominante (mille cavalli e cavalieri), bensì in posizione subordinata (cinquecento cavalli e cavalieri). E, tuttavia, ha ordinato ai suoi prodi (ma non poteva fare diversamente, secondo le regole del Calcio): andate, combattete, e fatevi ammazzare; io consegnerò il territorio (i tre punti della partita persa) agli avversari.
Questo è il senso (occulto ma non tanto) delle parole di Zamparini prima della partita Palermo- Milan: "Abbiamo il 5% di possibilità di vincere perché il Milan è molto più forte di noi; al 95% perderemo e mica per colpa di Mutti”.


E qui occorre un’altra digressione di tipo, questa volta, concettuale/matematico.
Dovremmo tutti convenire che, in questa vita, di “sicuro” non c’è nulla (Cecco Angiolieri: “chi vuol essere lieto sia: di doman non c’è certezza”).
E allora il vero problema è: a quale percentuale di probabilità possiamo stabilire di poter fondatamente utilizzare il concetto: “è sicuro che...”?
Riteniamo, che la probabilità del 95 % sia talmente elevata da poterci autorizzare ad utilizzare il concetto: “è sicuro che”.
Bene; allora, alla luce di quanto chiarito, rileggiamo ora cosa ha detto Zamparini: “è sicuro che con il Milan perderemo”.
Quello che stiamo affermando non è un gioco di parole : ma è un metodo per “parlare chiaro”.

Detto e fatto: Palermo-Milan 0-4 di cui 0-3 entro i primi 37 minuti di gara. Con 3 gol di Ibrahimovic.

Ora, chi scrive è, per natura, un “malpensante”. E non se ne vergogna, perché, poi, ne dà ragione ai lettori. Inoltre, ricordo, sempre ai lettori, che secondo Andreotti, “a pensar male, si fa peccato, ma a volte ci si azzecca”.
E allora, poiché penso male, vorrei almeno giustificarmi sottoponendo ai tifosi non milanisti e non palermitani questi fatti:
  1. avete visto come hanno giocato il Novara (al Dall’Ara contro Bologna); il Catania (a San Siro contro l’Inter); il Parma (contro il Napoli) ed il Chievo (allo Stadium contro la Juventus)? Col coltello tra i denti per novanta minuti; cercando non solo di pareggiare (contro una più forte; anzi, molto più forte, secondo i dati della classifica ed i parametri valutativi di Zamparini...), ma addirittura cercando di vincere.Bene, ed ora confrontate l’atteggiamento di queste quattro squadre con quello tenuto dal Palermo, in casa, al Barbera, contro il Milan: il giorno e la notte.
  2. Poi, avete notato il modo di NON giocare del Palermo? Chi ha l’opportunità di rivedere almeno i primi 37 minuti (il resto non conta: è fumo negli occhi...): i milanisti avanzavano e i palermitani, anziché contrastarli, indietreggiavano! In particolare, rivedete i tre gol di Ibra: lui avanzava, aggiustandosi la palla per il tiro e i difensori, invece di contrastarlo, indietreggiavano, lasciandogli tempo e spazio per insaccare agevolmente. Con molto pudore... Lo ha sommessamente fatto notare anche il cronista di SKY, già nel primo tempo: “è strano” (riferendosi al non gioco del Palermo), “Mutti dovrebbe cambiare qualcosa”.
  3. Ora, caro Zamparini, questo modo di (non) giocare (che non è “colpa di Mutti”...) non si vede neppure nei campionati dei pulcini. I quali, invece, non indietreggiano, ma attaccano (pressano, come si dice oggi) su ogni pallone... In buona sostanza, come si usa dire a Palermo (vedi lo zio di Johnny Stecchino), i suoi prodi guerrieri, mandati da lei al macello, hanno pensato bene di non combattere, affidandosi al Machiavelli (e non a lei). E ciò, perché, come chi scrive hanno pensato (bene, e non male): così ci ha chiesto il Presidente. 
Per motivi che, ovviamente, solo Zamparini conosce e che la Procura Federale, purtroppo ignava, non si preoccupa di accertare e perseguire. Se ne vedrebbero delle belle!



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