
Qualche lettore, ricorderà come già su due grandi sportivi (nel senso di praticante uno sport a livello professionistico, non certamente nell’accezione etica termine) abbiamo espresso il nostro disappunto sul loro modo di dire, di fare, di proporsi extra professionale: Federica Pellegrini e Valentino Rossi.
E l’occasione (ma da tempo lo aspettavamo al varco...) ci è arrivata in questi giorni, in cui il grande Platini è calato in Italia a visitare lo Stadium della Juventus (pagato dalla Juventus) da una parte, e, da buon politico (meglio, politicante), dall’altra sponda (ovviamente Milan), a premiare Gianni Rivera con un premio “Presidente Uefa” (cioè dello stesso Platini: ma l’avrà pagato lui stesso o con i soldi UEFA?)
Bene, ecco tre delle notizie che ci è venuto a raccontare, a margine (come dicono i burocrati romani) delle due visite di cortesia:
1) “Gli errori arbitrali succedono dovunque dall’Italia alla Romania, fino all’Armenia”
Grandioso. Novità assoluta. Chi scrive, che pure segue con una certa passione lo sport (?) del calcio, legge questo pensiero, ammantato di filosofia, per la prima volta, da molti lustri. E voi, cari lettori? Ne avevate già conoscenza ?
Peccato solo che assomigli in modo strabiliante, ad una di quelle frasi che producono continuamente, in modo industriale, i vari Petrucci e Abete: frasi vacue, senza contenuti reali, frasi fatte, frasi dette da persone che hanno rinunciato alla loro responsabilità ed alla loro stessa vitalità.
2) “Favorita per lo scudetto? La Juve”
Il grande Totò, certamente, avrebbe risposto: “Ma ci faccia il piacere...”.
Grande giocatore nella Juventus che fu, Pallone d’Oro, ritiratosi dal calcio attivo è passato a quello “politico” (meglio, politicante). Perdendo, evidentemente, il senso della realtà, credendo forse, in compenso, di acquisire il senso del savoir faire.
I tifosi juventini, memori della ormai famigerata storiella del francobollo (raccontata da chi scrive, in un precedente articolo) che gira per allietare gli avventori dei “bar della sport”, avranno già riempito l’aria con sonore pernacchie: saranno arrivate a destinazione? Immaginiamo di si; anche perché alle pernacchie juventine (per un motivo) si saranno aggiunte le pernacchie milaniste (per motivo opposto).
3) "Sono totalmente contrario alla tecnologia in campo, a tutte le tecnologie".
Evidentemente, la perdita del senso della realtà, deriva, al nostro caro (si fa per dire) Michel, dalla perdita, anzitempo, della vista e dell’udito. Disgraziatamente, purtroppo, rispetto alle famose tre scimmiette, gli è rimasto il senso della parola.
Solo così può trovare spiegazione una tale presa di posizione da parte di un Presidente UEFA.
Non vede e non sente nulla di tutto quello che sta accadendo (“dall’Italia, alla Romania fino all’Armenia”) nello sport di propria competenza regolamentare!!
La cosa è talmente buffa e fuori dai tempi, che ci sorge il dubbio che il buon Michel sia venuto in Italia, a prenderci in giro con le sue “ultime parole famose”.
Che sono poi le ultime anche di questo articolo.

Nessun commento:
Posta un commento
Lascia il tuo commento qui