

Ci siamo già più volte occupati della Federica nazionale; e, in disparte le sue performances sportive i cui numeri sono indiscutibili, sebbene alquanto datati, siamo stati moderatamente critici sui modi di dire, di fare, di proporsi, insomma sulla sua sensibilità e sulla sua etica comportamentale nell’ambiente sportivo e non sportivo.
Mangiatrice di uomini (come si usa dire), dai fidanzati agli allenatori (non stiamo a fare cronistorie, supponendo che i fatti siano ben noti ai lettori), ormai non ha più remore né pudicizie etiche verso chicchessia, pur di “apparire” (e, ovviamente, guadagnare).
Qualcuno (vero Petrucci?) ebbe l’impudicizia di proporla come portabandiera dell’Italia alle prossime Olimpiadi di Londra, meritandosi i nostri più calorosi sberleffi (ma la Federica mise le mani avanti: troppo faticoso!).
Ora, a proposito di portabandiera, la foto che mostriamo in alto, è apparsa sui quotidiani sportivi telematici di ieri.
Trattasi di una foto facente parte, evidentemente, di uno spot o reportage pubblicitario di una linea di costumi che, altrettanto evidentemente, procurerà lauti introiti alla Federica.
Ma cosa ci fa la bandiera italiana, intorno a quelle cosce nude messe in bella mostra?
Una sconcezza. Una spudoratezza estrema, che conferma quanto dicevamo sopra: ormai nulla e nessuno la ferma, pur di “apparire” (e guadagnare).
Nella nostra Costituzione, esistono due reati, perseguibili d’ufficio, a difesa della nostra bandiera:
art. 292 - vilipendio della bandiera. Vilipendio, come si deduce dal Vocabolario “Nuovo Zingarelli” significa: mostrare disprezzo; stimare di poco valore;
art. 299 - offesa alla bandiera (non occorre il vocabolario).
Ora, non esiste un organo / organismo giudiziario, in Italia, che senta il dovere di incriminare, per evidente violazione dei citati dettami costituzionali, questo personaggio?
E gli organi / organismi sportivi, cosa fanno? Non vedono, non sentono e non parlano?
Coraggio, Presidente del CONI Petrucci, vogliamo fare qualcosa?
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