lunedì 7 maggio 2012

JUVENTUS: dalla profanazione alla gloria

Ci è stato chiesto di scrivere, in positivo,  un articolo sullo scudetto appena vinto dalla Juventus, almeno per uscire da un  negativismo di fondo che continua a permeare, salvo qualche eccezione (Tennis-Vinci e Volley-Yamamay/Villa Cortese) i nostri articoli “contro” tutto e tutti (Valentino Rossi; Federica Pellegrini; Telecronisti RAI ed innumerevoli altri).

Ci proviamo. Ma saremo sintetici. Solo un “flash”.

Ieri sera, a fine “corsa scudetto” vinta dalla Juventus, ci è ritornato agli occhi ed alla mente un indimenticabile flash; lo abbiamo “fermato” ed ora ve lo raccontiamo.
I lettori che, bontà loro, oltre che di cose calcistiche completano i loro interessi anche di cose  cinematografiche ricorderanno, probabilmente, le indimenticabili scene di Clint Eastwood, il quale, in un recente spot girato in occasione del Superbowl, incitava gli americani ad andare avanti, senza sosta, con coraggio e fiducia in se stessi, per superare la crisi economica e finanziaria che stava minando le basi del Paese.
Lui, Clint, lo poteva fare perché ne aveva il carisma della credibilità derivante dai valori espressi nella generalità delle proprie opere cinematografiche (e perché il popolo americano, da sempre, è predisposto a seguire i valori trainanti per il bene supremo della loro Nazione, fino al sacrificio della propria vita).

Bene. A questo punto, ieri sera, abbiamo pensato alla Juventus: a quella che è stata la sua storia; alla sua profanazione; alla sua (appena) ritrovata gloria.

Sacro e profano? Forse. Vediamo.

IL SACRO - Sta di fatto che ci siamo resi subito conto che a noi italiani manca una figura, o, comunque, un esempio recente o vivente, comunque credibile, che, come Clint, possa validamente rivolgersi agli italiani ed incitarli a lottare, a sacrificarsi, ognuno nel proprio piccolo, ogni giorno, per il bene della Nazione.

IL PROFANO (forse) - Proprio come nello spot di Clint  sopra ricordato, il pensiero di una similitudine ci è venuta in occasione di un particolare evento sportivo (appunto, la riconquistata  “gloria”  da parte della Juventus, dopo sei anni di varia profanazione subita), soprattutto per i valori che hanno ispirato e consentito questa riconquista:
Frase che è scritta nella “storia” della Juventus: “chi gioca nella Juventus, deve sapere che la vittoria non è importante. E’ tutto”.
Frase dell’allenatore Conte, rivolta, recentemente, ai suoi giocatori: “mangeremo  l’erba, per la vittoria”. E vittoria è stata. Senza conoscere l’amaro della sconfitta. Ma assaporando il profumo dell’erba.

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