sabato 16 aprile 2011

L'eterna lotta tra il bene e il male

Ho voluto intitolare così questo post per la mia sana avversione nei confronti dell’uomo speciale di Setubal e soprattutto per la mia infinita ammirazione per il gioco di Messi e soci, ma chiaramente è un’espressione forzata e chiaramente di parte.
            Fatto sta che nel giro di 18 giorni ci potremo gustare 4 clasicos, uno di campionato (stasera), uno valevole per la finale di Copa del Rey e infine il doppio confronto per decidere chi andrà a Wembley a giocarsi la finale della Champions League contro (Raul permettendo) il Manchester United.
            Al di là delle considerazioni tecniche, che vedono necessariamente i blaugrana leggermente favoriti – mai visto giocare così bene al calcio – ma anche dall’altra parte il miglior allenatore per batterli, vorrei focalizzare un attimo l’attenzione proprio su quest’ultimo e su una delle sue strategie di gestione del gruppo che rappresenta uno dei suoi assi nella manica, ma anche una delle cose che lo fa “odiare” di più tra la stampa e in generale i tifosi (non esclusivamente delle altre squadre) e allo stesso tempo “adorare” dai calciatori che allena.
            Eliminare tutto il carico psicologico che l’attenzione dei media può insinuare nella testa dei giocatori per lasciar loro la mente libera e concentrarsi sul match, senza pensare ad altre cose nocive per la mentalità della squadra: numero 1 in questo. Ma in che modo lo fa? Lo sappiamo benissimo, le conosciamo anche noi le sue sparate in conferenze stampa, non sempre di classe…
            Già solo il fatto che io scriva di questo gli dà ragione – per quel pochissimo che possa contare questo blog. Perché? Conferenza stampa di ieri pre-clasico: inizia a girare la voce che il Mou non si presenterà e che ci sarà solo il vice Karanka. Già fatto in Italia con Beppe Baresi: solo che la stampa iberica annuncia che, in tal caso, lascerà la sala conferenze creando così un piccolo “caso” diplomatico. Cosa si inventa Mourinho? Arrivata la conferenza, entrano in 3: Karanka, l’addetto stampa e lui, per ultimo. Si siedono. Pronti via: l’addetto stampa annuncia che “Mourinho non risponderà ad alcuna domanda”. Il 90% dei giornalisti presenti, sentitisi forse un filo canzonati, prende e se ne va. Alcuni però restano, ma sulle prime 7 domande, 6 sono più o meno di questo tipo: “Perché Mourinho non risponde ad alcuna domanda?”… Lui tace. Dopo un po’ Karanka, lievemente imbarazzato, lascia la sala e con lui anche il Mou e l’addetto stampa.
            Morale della favola? Si è parlato di calcio giocato, dove, per forza di cose, il Real è indietro rispetto al Barça? Si è parlato di un campionato finito se il Real non vince stasera? E poi: si è parlato della manita? Si è parlato di un Cristiano Ronaldo che perde sempre contro il Barça? Si è parlato del fatto che Guardiola da quando è allenatore del Barcellona ha sempre vinto contro il Real?

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