domenica 30 ottobre 2011

Sic transit gloria mundi

Come sono effimere le cose del mondo
(Imitatio Christi: 1,3,6.)


Morire a 24 anni! E come! .
E come sono strane certe coincidenze.
La locuzione in epigrafe, è stata utilizzata alcuni giorni or sono, prima della tragica morte di Simoncelli,  dal Capo del governo italiano, in occasione, ed a commento, della morte del Rais della Libia, Gheddafi.
Oggi, è ritornata alla mente di chi scrive, per quel “SIC” iniziale, che, da solo, in questi giorni,  ha inondato l’Italia.
In realtà la “gloria” del nostro Sic fu e resta vera. Nulla a che vedere con quella (solo immaginaria) dell’ex Rais.
E, purtroppo, veramente effimera: finita, nel pieno dello splendore.
Oltre alla tristezza per la scomparsa del nostro Sic, chi scrive ha dovuto fare i conti con due particolari aspetti di cui senza falso pudore e senza vergogna, ritiene di farne edotti i lettori:
1-    non ho mai particolarmente gradito ed apprezzato i “capelloni”; sia quando erano “di moda” che, ancor più, ai nostri giorni , in cui di moda non vanno più. Per cui il Sic, non ha mai riscosso le mie simpatie. Devo tuttavia confessare, che, assistendo  alle molteplici trasmissioni televisive, in cui il SIC ci è stato mostrato in vari aspetti e momenti della sua breve vita, mi è rimasto nel cuore. E il dispiacere della sua scomparsa, credo che mi resterà dentro a lungo.
2-    alcuni giorni prima del tragico incidente, avevo scritto un articolo circa la  particolare esternazione, manifestata ai media, da Valentino Rossi (“il migliore resto io”), mettendolo in relazione al deludente momento che attraversa nella stagione in corso. Ebbene, affermavo, nell’articolo, che attualmente Valentino, non è più il migliore e che, invece, è molto, ma molto distante: “da Stoner, Lorenzo, Pedrosa e Dovizioso”. Capito? Nell’elenco dei migliori (di Rossi) ne manca solo uno: Simoncelli. Dimenticanza? conseguenza della non simpatia? Per me, comunque, un ulteriore  rimorso e motivo di rammarico!
Mi rendo conto che questo articolo sta diventando alquanto melenso e personalizzato: quindi, preferisco chiuderlo subito, riportando quanto scritto su un cartello esposto ai funerali : “ora che sei lassù, insegna agli Angeli come si impenna”.

Aldo

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