martedì 18 ottobre 2011

Il fallo sistematico

Al termine della settima giornata del massimo campionato di calcio italiano, due allenatori hanno evidenziato, con notevole enfasi, nei loro commenti alle rispettive gare appena terminate, un particolare aspetto del comportamento dei giocatori: il ricorso al fallo sistematico.
Infatti, sia Mazzarri (allenatore del Napoli,  dopo la sconfitta in casa col Parma), sia Conte (allenatore della Juventus, dopo il pareggio a Verona col Chievo), hanno lamentato la difficoltà a fare gioco, per via dei falli sistematici adottati dai giocatori avversari, soprattutto all’inizio dello sviluppo delle azioni di ripartenza (cioè, non appena riconquistato il possesso del pallone).
Mazzarri, inoltre, ha posto in risalto anche la permissività degli arbitri, che non puniscono adeguatamente tali comportamenti.
Avendo assistito alla trasmissione televisiva di entrambe le partite (una il sabato sera ed una il pomeriggio della domenica successiva) posso dire che tale particolare aspetto del gioco, nonché la inadeguatezza delle sanzioni arbitrali, erano apparse evidenti anche nelle mie immediate valutazioni dei fatti, mentre accadevano.
Devo tuttavia evidenziare che tali comportamenti, sia dei giocatori sia degli arbitri, non mi erano apparsi come una “novità”.
Allora, dove sono gli aspetti “nuovi” venuti in risalto ?
Dopo averci abbondantemente riflettuto, ritengo che gli elementi di novità siano  questi:
1-     il ricorso al fallo sistematico, da sempre componente caratteristica del calcio italiano, è stato invocato, per la prima volta, da due allenatori, quasi in contemporanea,  come una causa del  “non gioco” delle loro squadre;
2-     l’evidenziazione è coincisa, in modo particolare ed eclatante, con una giornata calcistica in cui  si sono verificati ben cinque risultati di 0 a 0, anche in partite in cui alcune squadre, nettamente favorite dai pronostici , giocavano in casa; qualcuna ha addirittura perso in casa (vedi, appunto, il Napoli col Parma);
3-     l’evidenziazione è coincisa con un avvio di campionato alquanto singolare: pochi gol, pochi punti, molti pareggi, classifica cortissima (tredici squadre in quattro punti!);
4-     inoltre, almeno Mazzarri, ha fatto notare l’inadeguatezza delle decisioni arbitrali nei casi in esame: sostanzialmente, i falli sistematici o non vengono sanzionati col calcio di punizione o, se sanzionati, la sanzione appare inadeguata, perché, infatti,  con una semplice punizione con ripresa del gioco su calcio piazzato, si è ottenuto, intanto, di fermare il gioco degli avversari, e, contemporaneamente, si è concesso  alla propria squadra la possibilità di risistemarsi in campo in modo adeguato.
Chi conosce ed ama il calcio come spettacolo puro, non può non convenire sulla correttezza delle evidenze sopra illustrate.
Come venirne fuori ?
La risposta più semplice ed ovvia, sarebbe quella di instaurare una “prassi arbitrale” che preveda anche l’ammonizione, nei casi di fallo sistematico (che andrebbe, tuttavia, preliminarmente ed adeguatamente definito). Magari per un periodo sperimentale (una stagione calcistica) al fine di valutarne gli aspetti positivi e negativi che ne dovessero scaturire,  prima di farla diventare  “regola” o prassi definitiva.

Aldo

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