giovedì 20 ottobre 2011

Il suo ultimo anno in bianconero

Nel corso dell’ultima Assemblea degli azionisti della Società Sportiva Calcio Juventus, il Presidente, Andrea Agnelli, tra i tanti argomenti illustrati e le decisioni finanziarie assunte (tra le quali la copertura della perdita di circa 95 milioni di euro, e la sottoscrizione di nuovo capitale sociale per 120 milioni di euro) ha chiesto ai presenti un caloroso applauso verso il “Capitano della Juventus”, Alessandro Del Piero, per vari motivi, il più eclatante dei quali (a giudicare dalla risonanza emersa sui media) sembra essere stato per: “il suo ultimo anno in bianconero”; lasciando, con ciò, intendere che alla fine di questa stagione calcistica a Del Piero non verrà più rinnovato il contratto di prestazione sportiva, scadente, appunto, il 30 giugno 2012.

Per poterne discutere adeguatamente, occorre partire da alcuni dati di fatto:

- Alessandro Del Piero compirà 37 anni il prossimo 9 novembre ed ha giocato, per 19 anni, in serie A (e B, per le note vicende di Calciopoli) con una sola squadra: appunto, la Juventus (a parte alcune apparizioni con il Padova a inizio carriera).

- Nell’ estate da poco terminata, dopo lunghe trattative, fu deciso, consensualmente, il rinnovo del suo contratto per una sola stagione calcistica.

- Nel corso delle stesse trattative, lo stesso Del Piero ebbe a dichiarare che sarebbe stato l’ultimo rinnovo delle proprie prestazioni calcistiche con la Juventus; e che avrebbe, poi, avuto piacere di fare una esperienza negli USA o nei paesi arabi.

Sulla base delle elencate circostanze di fatto, fa meraviglia leggere titoli e articoli alquanto polemici rinvenibili sul Corriere della Sera (Sconcerti, chiediamo venia per la troppo facile ironia, ma è stato davvero “sconcertante”) e su La Gazzetta dello Sport di questi ultimi due giorni, circa un presunto comportamento “inadeguato” o, peggio, “inelegante” tenuto, nell’occasione, dalla Juventus, nei confronti di Del Piero.

Qui sotto i link dei suddetti articoli:



La cosa, seppure comprensibile, per la ovvia “milanesità” dei citati quotidiani (particolarmente e generalmente alquanto “avverso”, la Gazzetta, alle faccende juventine: ricordiamoci di Calciopoli 1 e di Calciopoli bis, tuttora in corso!) appare alquanto stupefacente se non, addirittura, poco seria per giornali a diffusione nazionale (e internazionale).

Ritengo, infatti:

-       Se solo si tenessero presenti i fatti sopra elencati, non si capisce dove è lecito trovare una parvenza di giustificazione a tali critiche: era tutto previsto, concordato ed illustrato ai media.

-       Gli stessi quotidiani milanesi citati, hanno avuto, in “casa” loro (sponda Milan), recentemente, un caso analogo; anzi questo sì davvero inelegante, perché, oltre a non essere stato concordato, non è stato neppure avvertito preventivamente l’interessato: ci riferiamo alla esclusione di Pippo Inzaghi dall’elenco dei partecipanti alla Champions League, per la stagione in corso. Esclusione che ha provocato, questa volta sì, l’espressione di amarezza, da parte dello stesso Inzaghi, sia per il fatto, sia per le modalità.

Ritengo, invece, che la Juventus, per i fatti sopra illustrati, per i tempi e per i modi, si sia correttamente comportata; anzi, sono del parere che già questa stagione (2011/2012) il contratto a Del Piero non doveva essere rinnovato (donde le lunghe discussioni…); ma che, in relazione all’avvio dell’utilizzo del nuovo stadio di proprietà della Juventus, ritengo che sia stato giusto dare a Del Piero la possibilità di giocare (almeno una stagione) in questo stadio, rappresentando, egli, quindi, un punto di continuità tra il passato ed il recente della storia juventina.

Aldo

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