Da tempo lo tenevo d’occhio e lo aspettavo al varco.
E finalmente ci siamo: Valentino ha confessato. Ovviamente, a modo suo; e, come era facile prevedere, secondo il più classico modo di esprimersi di chi, ormai, capisce poco o niente di quello che dice (e, purtroppo, ormai, di quello che fa): cioè secondo i canoni delle ultime parole famose: “il migliore resto io”.
È accaduto, infatti che “il nostro” ha rilasciato una intervista al Corriere dello Sport in edicola questa mattina (http://www.corrieredellosport.it/Edicola.shtml) che, appunto, mi consente di fare alcune considerazioni sulla sua stagione sportiva.
Per dare un senso compiuto alle considerazioni che andrò a svolgere, occorre premettere alcuni dati di fatto:
Valentino Rossi è nato ad Urbino il 16 febbraio 1979 e la sua carriera motociclistica, fino ad oggi, si riassume come segue:
- Classe 125: 1997 su Aprilia
- Classe 250: 1998/99 su Aprilia
- Classe 500 e MotoGP – 2000/2003 su Honda, 2004/2010 su Yamaha, 2011/oggi su Ducati.
In questi anni ha vinto 9 titoli mondiali, distribuiti in tutte le Classi. Purtroppo, il 5 giugno 2010, nel corso delle prove del Gran Premio d’Italia, al Mugello, cade rovinosamente, procurandosi una frattura scomposta ed esposta di perone e tibia.
Per essere brevi, si può fondatamente affermare che il “Campione” Valentino Rossi è finito lì. E solo una casa motociclistica italiana poteva ancora credere in lui. Infatti la Ducati, lo ha messo sotto contrato per le stagioni 2011 e 2012.
Bene. Anzi, male. Nella stagione corrente (2011) Valentino ha collezionato, fino ad ora, il seguente score: Vittorie 0, Podi 1, Pole position 0.
Questo score la dice lunga: le giustificazioni, fino ad ora, sono state:
- ho dolore alla gamba ;
- non afferro bene il volante, per dolori alla mano;
- la moto non risponde e faccio fatica a governarla;
- dobbiamo migliorare l’assetto.
Ecco perché lo aspettavo al varco: per sentirgli dire tutta la verità. Che, come sospettavo, non è stata detta. Non ha avuto, infatti, il coraggio di dire: basta, non sono più competitivo. Perché questa è la verità: Valentino “non è più il migliore”: Stoner, Lorenzo, Pedrosa e Dovizioso, ormai non li vede più (in pista, in gara). Troppo lontani, irraggiungibili. E sono in quattro, non uno solo.
E non è questione di “Ducati desmosedici”. È questione dell’uomo, del pilota, di Valentino Rossi.
Ma, per la serie delle ultime parole famose, dice: “il migliore resto io”!
E la Ducati, cosa dice? Aspettiamo, al varco, anche la Ducati: prima o poi dovrà dire cosa ne pensa.
Aldo
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