È un piacere vivere, anche da lontano (non vivo a Roma e non sono né romanista né laziale) l’atmosfera dei periodici derby tra Roma e Lazio; in modo particolare, sono una goduria, almeno per me, gli sfottò che di volta in volta vengono coniati dalle rispettive tifoserie e che trovano terreno fertile nella notoria propensione alla presa in giro di cui è impregnata l’aria di Roma.
Anche stavolta c’è stato di che sorridere (ma anche di che ridere).
Ha iniziato, more solito, Totti qualche giorno prima della partita, affermando, alquanto ermeticamente (ma non tanto: a buon intenditor…) che: “l’uomo derby è Reja”.
Va notato come lo sfottò sia stato espresso con poche, ma significative parole.
Risposta di Reja (sempre prima della partita): “basta parole, pensiamo a giocare”: un signore (lo dico io; ma, probabilmente, già lo pensava lo stesso Reja!)
Tutti sanno come è finita la partita (vince la Lazio, in rimonta, per 2-1) e qui, subito dopo, nei commenti post partita, la vendetta di Reja (servita calda!): “C’è chi è signore (s’intende lui, Reja) e chi no (s’intende Totti)”.
Tutto bello!
Ma il meglio non è qui.
Il buffo, il veramente buffo (e qui non si sorride ma si ride abbondantemente) è che Totti non solo non ci ha “azzeccato” (come direbbe Andreotti), ma è accaduto l’esatto contrario: il derby non è stato deciso da Reja (allenatore della Lazio) bensì da Luis Enrique (allenatore della Roma)!
Chi ha visto la partita, infatti, si sarà reso conto che il derby è stato deciso dalla sciagurata scelta, fatta da Luis Enrique, di schierare Kjær al posto di Burdisso: un disastro: errori a non finire; anzi, a finire: con il rigore procurato, la conseguente espulsione (ha atterrato l’ultimo uomo, Brocchi) e la ulteriore, conseguente sconfitta (sebbene arrivata all’ultimo secondo, ma con molte occasioni precedentemente sciupate dalla Lazio).
È proprio vero: chi di spada ferisce, di spada perisce!! Al prossimo derby.
Aldo
Nessun commento:
Posta un commento
Lascia il tuo commento qui