domenica 20 novembre 2011

A San Siro è difficile vederli

Ieri, sabato 20 novembre 2011, si sono giocati alcuni anticipi della 12.ma giornata del Campionato nazionale di calcio Serie A tra i quali: Inter-Cagliari (alle 18.00) e Fiorentina –Milan (alle 20,45).
In entrambi gli incontri sono accadute delle vicende, connesse a comportamenti arbitrali,  che hanno dato adito, come sempre e come ovvio, a diverse interpretazioni.
Ho detto bene: come ovvio. Allora, direte, dov’è la particolarità? Eccola.

Inter - Cagliari (2-1)
Lo spettatore televisivo neutrale ha dovuto giocoforza prendere atto che il primo gol dell’Inter è stato segnato da uno dei due giocatori interisti in una posizione di fuori gioco di tale evidenza (due giocatori per almeno due metri!) che appare davvero incredibile come possa essere sfuggito alla terna arbitrale. Con grande spirito di comprensione,  potremmo assolvere l’arbitro (che comunque era in una posizione sbagliata) che, al momento, aveva la visuale alquanto precaria. Non è, invece, in alcun modo difendibile il competente guardalinee, ben posizionato come evidenziato dalla ripresa televisiva ma che, evidentemente, tutto guardava, tranne la linea del “fuori gioco”. Da lasciare a casa, a giocare coi bambini!
E pensare che, fino ad allora, era stato il Cagliari a giocare meglio; con geometrie pulite, intensità e freschezza atletica assai rilevanti.

Ma siamo alle solite: tutti possono sbagliare; alla fine tutto si compensa, e via di seguito. Ormai, davanti a queste nefandezze, ci si rifugia nell’ironia; ha dichiarato, infatti, Ballardini, allenatore del Cagliari, a fine partita: “A San Siro i fuori gioco è difficile vederli...!”. Grande. Anzi, Grandioso!

Non altrettanto “grande” (e qui è la particolarità, perché chiaramente fazioso), il messaggio inviato, al riguardo, stamane, dalla Gazzetta dello Sport, ai lettori, nella presentazione elettronica del resoconto della partita: nulla nel titolo. Per saperne qualcosa, bisogna andare a leggere l’articolo (e non tutti lo fanno...)  per trovare questa frase sul primo gol di Thiago Motta: “in più che sospetto fuori gioco”.
Non ci siamo signori della rosea; bisogna narrarla giusta. Era fuori gioco; che, in gergo sportivo, in casi analoghi, si qualifica, solitamente:  “grande come una casa”. Vedere la foto (sopra) ed il sito, (link sotto) per credere.

Purtroppo, non è finita qui.

Fiorentina – Milan (0-0)
Nella serata, altro incontro di cartello. Altre contestazioni per comportamenti arbitrali. Stavolta, per varie, presunte erronee, decisioni a svantaggio del Milan.
Lo stesso spettatore televisivo neutrale, preso atto dello strapotere tecnico messo in mostra dal Milan, nonché della enorme differenza del “possesso palla” (circa 70% a favore del Milan) e della conseguente meritevole vittoria che ne sarebbe stato il giusto corollario, non ha però registrato alcunchè  di “grande come una casa”.
Certo, ci sono state trattenute per la maglia (da ambo le parti), tocchi di mano più o meno volontari (da ambo le parti), falli da ammonizione (da entrambe le parti) ed un presunto gol di Seedorf, annullato per fuori gioco, ma che la ripresa televisiva non ha chiarito del tutto e, comunque, nulla a che vedere con il “grande come una casa”.

Ebbene, date una occhiata al sito web (link qui sotto), e notate come il tutto è stato presentato ai lettori, dalla stessa Gazzetta di stamane, nella stessa stesura elettronica, nell’articolo di commento. Titolo a mezza pagina ed in grassetto, che evidenziano i (presunti) errori arbitrali.
Il solito lettore si fa subito una idea: l’arbitraggio è stato uno scandalo.
Il che non è stato!

Cara Gazzetta: non ci siamo. È così che i tifosi vengono diseducati.


Aldo

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