martedì 22 marzo 2011

Uno sguardo sulla F1

Riparte tra pochi giorni ormai la Formula 1, da Melbourne: e allora vi riporto alcune righe ben scritte e interessanti. Eccovele...



Siete stati in letargo finora e volete sapere cosa vi aspetta nel mondiale di Formula 1 che va a cominciare? Ecco una guida completa.

Polemiche invernali
La Red Bull è oggetto di una polemica finanziaria: i team avversari li accusano di aver speso ben più di quanto stabilito dall’accordo sui limiti di budget. I diretti interessati rispondono quasi con scherno, affermando che è normale siano al centro dell’attenzione, in quanto protagonisti e campioni in carica.

Vettel in Ferrari?
A ruote ferme c’è tempo per sognare ad occhi aperti, per illudersi e per innervosirsi. E’ quanto accade attorno a Sebastian Vettel, “colpevole” di aver dichiarato di non essere insensibile al fascino della Ferrari. Accanto a questa affermazione si scatena il pandemonio: Marko si affretta a bollare le sue dichiarazioni come “stupide”, Montezemolo dichiara che vuole, in futuro, un pilota proveniente dalla Ferrari Driver Academy. La stampa ed i soliti opinionisti gettano benzina sul fuoco e si arriva ai primi test, quando l’accensione dei motori spegne le illazioni e Vettel dichiara semplicemente che avere il proprio nome nella lista dei piloti Ferrari è qualcosa di speciale per un pilota. Le voci vengono messe definitivamente a tacere quando Vettel firma per la Red Bull fino al 2014, un paio di settimane prima dell’inizio del mondiale.

Nuove regole
Tanta carne al fuoco per la stagione 2011 oltre ai soliti ritocchi a proibizioni e concessioni aerodinamiche.
- ritorna il limite del 107% in qualifica, probabilmente sarà superfluo: già verso la fine della stagione 2010 i nuovi team erano in grado di avvicinarsi a sufficienza ai team tradizionali per superare abbondantemente questa tagliola.
- i giochi di squadra saranno di nuovo possibili, tuttavia la FIA si riserva il diritto di intervenire e, tanto per lasciarsi spazio d’azione, incrementa la sanzione massima applicabile da 100.000 a 250.000 Euro.
- addio all’F-Duct, ritorna il KERS;
- il cambio dovrà durare cinque gare e non quattro;
- viene imposto un coprifuoco nei box dalla mezzanotte alle sei, ore nelle quali non si potrà intervenire sulle monoposto;
-abolita per il pilota la possibilità di regolare l’ala anteriore.

Ma le due novità destinate a creare più spettacolo (forse) e polemiche (certamente) sono l’ala posteriore mobile ed il cambio di fornitore unico di pneumatici.
L’ala posteriore mobile
- Un’innovazione regolamentare che parte con il piede sbagliato: tra mille tentennamenti, l’ostracismo della maggioranza dei piloti e la riserva di essere bandita, se il suo funzionamento risultasse troppo o troppo poco efficace.La sola descrizione del suo funzionamento fa comprendere quanto questa soluzione sia artificiale: non è semplicemente un’ala che ad un comando del pilota può cambiare inclinazione per fornire maggiore velocità, troppo banale, la FIA ha posto un numero tale di vincoli da farlo sembrare un disegno di legge parlamentare.
L’ala potrà essere usata solo:
- se il pilota che segue è a meno di un secondo da quello che vuole sorpassare…ma non nei primi due giri…a meno che non ci sia una safety car;
- potrà essere utilizzato solo in un rettilineo designato da Whiting e per una lunghezza massima di 600 metri;
-la soluzione verrà abbandonata se si dimostra impraticabile o se genererà troppi sorpassi.
Le prime reazioni di piloti e team sono state generalmente negative: chi sostiene che 600 metri siano pochi, chi dice che non ci saranno più sorpassi di prima, chi invece teme che ce ne saranno troppi, paventando l’ipotesi che la posizione migliore sarà quella di essere secondo all’inizio dell’ultimo (o penultimo) giro per poi effettuare in sicurezza il sorpasso vincente senza temere di essere ripassati.
Le gomme
- Dopo una presenza ininterrotta dal 1997 ed un regime di fornitore unico dal 2007, la Bridgestone lascia la scena all’italiana Pirelli, travolta dalle polemiche dopo i primi test.Nel 2010 il comportamento delle gomme era votato alla durata ed alla costanza di rendimento, unica eccezione il GP del Canada, quando un decadimento precoce della mescola più morbida ha fornito una gara spettacolare.
Questo episodio è rimasto talmente ben impresso ai dirigenti del circus da chiedere alla Pirelli espressamente di creare delle gomme che non durino più di 100 km, cioè un terzo di corsa.
Logica quindi la reazione di team e piloti quando si sono trovati di fronte delle gomme dal rendimento incostante, imprevedibile e dalla durata ridotta. Logica anche la reazione della Pirelli, che rimbalza le accuse alla FIA e sostiene di aver operato come richiesto.
Gli altri cambiamenti regolamentari impallidiscono di fronte alla variabile gomme, in grado di stravolgere tutte le dinamiche delle gare: dai test emergono ipotesi di gare a quattro pit stop, poiché il degrado può arrivare a manciate di secondi al giro.


Prospettive piloti/team

Red Bull – Vettel – Webber: partono come favoriti non solo per il dominio velocistico mostrato nella seconda parte del 2009 ed in tutto il 2010, stagione in cui il mondiale potevano solo perderlo per una serie lunghissima di errori e guasti: nei test si sono mostrati a tratti velocissimi ed a tratti sornioni. In molti pensano che abbiano girato spesso con un discreto carico di benzina per spiazzare gli avversari.
Vettel all’interno del team è più favorito che mai: pupillo di Marko e fresco neocampione, si trova davanti un Mark Webber che ha dilapidato la leadership mondiale nelle ultime gare del 2010, che rinnova la sua presenza in F.1 di anno in anno e che in un libro ha rivelato di aver nascosto al team una frattura nella seconda parte del mondiale perso. Tutto questo non può certo favorire un pilota a cui già nel 2010 toglievano parti della vettura per darle al giovane compagno di team…

McLaren – Button – Hamilton: per la presentazione della vettura in McLaren hanno scelto la strada dell’originalità, facendo assemblare lo scheletro della monoposto da vincitori di un concorso. Questo assemblaggio improvvisato pare sia essere stato un cattivo presagio: una vettura messa insieme così approssimativamente non può che avere dei problemi. Ed infatti i test sono stati un calvario, impedendo costantemente ai piloti di portare a termine i loro programmi. Alla vigilia di Melbourne sono ancora alle prese con cambiamenti radicali da testare.

Ferrari – Alonso – Massa: dal punto di vista prestazionale sono i primi dietro alla Red Bull ed Alonso - come al solito - fa da dinamo al team con la sua incrollabile motivazione. L’affidabilità sembra esserci, le preoccupazioni sulla durata delle gomme destano qualche grattacapo nel caso di Alonso (abituato a guidare con molto sottosterzo, indigesto per le Pirelli), mentre Massa giura che proprio per le gomme potrà rifarsi di un 2010 in cui le Bridgestone lo hanno affossato.

Mercedes – Schumacher – Rosberg: a parole partivano per vincere gare e mondiale, a mano a mano che procedevano i test hanno cominciato ad accantonare i sogni mondiali, quindi le vittorie per giungere alle catastrofiche dichiarazioni di Haug: “se si corresse un GP adesso (metà febbraio) non riusciremmo ad entrare nella top-10″. Sia Rosberg che Schumacher si sono lamentati della W02 e le prospettive sembravano fosche.
Si sono risollevati parzialmente dopo gli ultimi test di Barcellona, nei quali hanno sfornato una notevole quantità di miglioramenti ed hanno fatto registrare buoni tempi.

Renault – Kubica – Petrov: l’innovazione più vistosa, e probabilmente più efficace, l’hanno portata loro: gli scarichi molto avanzati che soffiano verso il posteriore per dirigere ulteriori flussi aerodinamici verso il retrotreno. Ma ad inizio febbraio, immediatamente dopo aver messo a segno il miglior tempo nei test di Valencia, la tegola: Kubica rischia la vita e l’amputazione di un braccio in seguito ad un incidente in un rally. Un disastro: la Renault di fatto correva con un solo buon pilota, Kubica, mentre l’altro, Petrov è praticamente un finanziatore del team, che porta dietro a sè mezza Russia, Putin in testa. Con tutti i migliori piloti ovviamente già accasati, la scelta è stata inevitabilmente un ripiego: Heidfeld. Il tedesco è sì ex-collaudatore della Pirelli (esperienza) ed è prossimo ai 200 GP (esperienza), ma di fatto non lo si ricorda per nessuna prestazione di grido, anzi, è conosciuto per essere il recordman di secondi posti e podi senza vittorie. Gli scaramantici sono avvertiti.

Williams – Barrichello – Maldonado: freschi di quotazione in borsa, hanno messo a segno con Barrichello il miglior tempo nel corso di uno dei giorni di Jerez. Alla luce della suddetta operazione finanziaria, quell’acuto in mezzo a tanta mediocrità suona come uno spot pubblicitario. Maldonado, la cui tuta emana i forti odori dei “Petroleos de Venezuela”, sponsor “governativo”, resta nell’anonimato fino all’incidente del secondo giorno di Jerez, per il resto: non pervenuto.

Force India – Suti – Fi Resta: dovrebbe essere una stagione di consolidamento verso l’alto, a conferma delle discrete prestazioni del 2010: Sutil è lì per questo. Più azzardata la scelta di Di Resta: per assoldare il campione DTM il team potrebbe essere costretto a pagare Liuzzi, licenziato anzitempo, che si farebbe quindi una vacanza pagata. Di Resta si presenta bellicoso, mettendosi subito contro ai suoi due connazionali campioni del mondo, Button ed Hamilton: “loro hanno avuto vita facile, io ho dovuto fare la gavetta”. Queste in sostanza le parole di Di Resta, che ha aggiunto proditoriamente: “quando hanno vinto i loro titoli io non c’ero”.

Sauber – Kobayashi – Perez: i soldi di Perez di sicuro potranno fare bene al team, anche se è ben noto il “braccino corto” di Peter Sauber, storicamente abituato a sviluppare la vettura per metà stagione e per l’altra metà a fare cassa. Kobayashi ha fatto un po’ di show nel 2010, ma è anche stato uno dei piloti con più incidenti.

Toro Rosso – Buemi – Alguersuari: se si esclude la parentesi Vettel, la Toro Rosso ha di fatto sempre ricoperto il ruolo che fu della Minardi: fanalino di coda e fucina di nuovi talenti (l’una cosa dipendente dall’altra), ma forse una svolta è alle porte. Buemi ed Alguersuari non sono più di primo pelo e la vettura pare in crescita. Ma con una testa calda come Helmut Marko tra i piedi (in teoria alla guida, dipende dai punti di vista), il team sembra votato più alla guerra intestina che ai progressi: Marko ha minacciato di impiegare Ricciardo al posto dei titolari se questi ultimi si rivelassero lenti ed Alguersuari mette subito l’elmetto dichiarando: “ci sarà guerra tra me e Buemi quest’anno, perché c’è in palio un posto in Red Bull per il 2012″.

Lotus, HRT, Virgin: sembra che per un altro anno dovranno fare un campionato a sè: la sola Lotus pare in grado di crescere ed avvicinarsi ai vecchi team, sempre che la causa per l’utilizzo del nome contro la Renault non li distragga troppo dagli impegni della pista.

Pubblicato da Michele Merlino sul blog Passione Motori, disponibile alla seguente URL: http://passionemotori.wordpress.com/2011/03/22/preview-della-stagione-2011-di-formula-1/

Nessun commento:

Posta un commento

Lascia il tuo commento qui