
Come fortemente speravamo (vedasi la precedente “Parte terza”), Prandelli ha aperto gli occhi. E questa, credeteci, è già una gran cosa: non succede spesso che un mister, davanti
all’evidenza dei propri errori, li riconosca e provveda (per quanto possibile)!
Vediamo cosa sta accadendo dopo la “disfatta di Russia”.
Modulo
di gioco
Intanto, si cambia modulo: non si giocherà col 4-4-2, ma si giocherà col 3-5-2, come auspicavamo, per utilizzare al meglio, e secondo logica, l’impianto di gioco della
Juventus.
Filosofia
di gioco
Inesistente. Prandelli non ne ha, evidentemente, mai sentito parlare; l’unica cosa che si possa
pensare di assimilabile è il seguente concetto manifestato in una recentissima intervista: “sono curioso anche io di vedere cosa potrà fare questa squadra”. Preferiamo non commentare, e
sperare che, comunque, il blocco juventino si ricordi della “filosofia-Conte”:
si gioca per vincere, dal primo all’ultimo minuto.
Difesa
Purtroppo, è
piovuto sul bagnato; perché, al peccato
originale (chiamare il trio juventino per farlo giocare a 4 e non a 3), si è
aggiunta l’esclusione di Criscito (che conosce bene il gioco difensivo a tre) e la indisponibilità, per infortunio, di Barzagli, pilastro del trio difensivo juventino.
Perciò ora Prandelli si trova senza uno dei tre
fondamentali giocatori per questo modulo; ma non basta; non si trova neppure un
sostituto, perché nelle convocazioni,
aveva previsto di giocare il 4-4-2 e non
il 3-5-2. E cosa ha pensato di fare? Di convocare Astori, (anche lui non
esperto del gioco con difesa a tre)
mentre, più correttamente, a nostro parere, avrebbe dovuto chiamare Paolo Cannavaro che da
sempre, nel Napoli, gioca con difesa a tre e con buone, se non ottime
prestazioni, anche a livello internazionale.
Niente da fare. Prandelli ha chiamato Astori che rientra da Miami (dove era in
vacanza...) e si presenta a Cracovia e che, non conoscendo il gioco
difensivo a tre, si accomoderà in panchina. Pensa, quindi, Prandelli, di mettere De Rossi al centro del trio di difesa. Ma non basta; sembra,
secondo alcuni media, che gli altri due non saranno Bonucci e Chiellini, bensì
Ogbonna e Chiellini.
Sostanzialmente, una difesa a tre in cui due non
conoscono cosa sia questo gioco! Una
bestemmia!
Centrocampo
Rinunciando
ad uno dei più forti centrocampisti del
mondo, per inserirlo a centrale del trio di difesa, i cinque di
centrocampo dovrebbero essere necessariamente (rimane poco da scegliere!):
Maggio, Nocerino, Pirlo, Marchisio e Giaccherini.
In
realtà, l’ideale, sarebbe stato lasciare
De Rossi al suo naturale posto di centrocampista, inserendo Paolo Cannavaro nel
trio di difesa, al posto di Barzagli. Ma il coach è Prandelli.
Attacco
La
coppia di attacco Cassano-Balotelli ha dimostrato, contro la Russia (solo a
Prandelli, perché tutti ne eravamo già coscienti) di non saper dialogare, nel modulo
4-4-2.
Sarebbe
ancora peggio giocare con la stessa coppia col modulo 3-5-2, che richiede
notevole dispendio di energie ai due attaccanti, che, invece, sappiamo essere scarsissimamente mobili (soprattutto
Cassano) e di non sapere cosa significhi
fare il pressing in fase di inizio
dell’azione avversaria.
Noi,
fermo restando Balotelli (e che il Signore ce la mandi buona...), preferiremmo
Giovinco, al posto di Cassano, per la evidente
maggiore mobilità su tutto il fronte di attacco, dimostrata nello corso del campionato
appena finito.
Conclusione
Con i giocatori che ha convocato (e senza quelli
che NON ha convocato!), riteniamo:
- non c’è altra soluzione che giocare col 3-5-2;
- il trio di difesa andrebbe schierato con Astori-Bonucci-Chiellini;
- i cinque di centrocampo andrebbero schierati con Maggio, De Rossi, Pirlo, Marchisio e Giaccherini;
- i due di attacco dovrebbero essere Giovinco e Balotelli
Il tutto con una speranza: che la fortuna ci assista (soprattutto nella partita di esordio, con la Spagna!)
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