mercoledì 27 giugno 2012

Il peccato originale di Prandelli


In un precedente articolo, pubblicato prima che iniziasse il Campionato Europeo di calcio 2012, mettemmo in evidenza alcune anomalie  nelle scelte effettuate da Prandelli per la composizione del Team italiano e cioè:
1-    la mancata indicazione di un modulo, almeno tendenziale, con cui l’Italia si sarebbe espressa; mettendo in evidenza, comunque, che dalle  caratteristiche del pacchetto arretrato (difensori e centrocampisti)  convocato, si sarebbe dovuto supporre la tendenza al modulo 3-5-2 (Criscito, Bonucci, Barzagli, Chiellini, Balzaretti, Pirlo, Giaccherini ) tutti ormai votati al 3-5-2 nelle rispettive squadre di club;
2-    la mancata  indicazione di una “filosofia di gioco” (prima non prenderle? possesso palla? catenaccio e contropiede? giocare per vincere?).  Nulla; buio totale;
3-    l’eccessivo numero di attaccanti convocati (cinque) rispetto a difensori e centrocampisti, nonché la loro inconsistenza fisica (una vera e propria Banda Bassotti!).
Vediamo cosa è accaduto e sta accadendo:
1     3 -  si è iniziato il campionato giocando le prime due partite, effettivamente, col modulo 3.5.2 esprimendo un buon calcio ed ottenendo due buoni risultati (due pareggi con Spagna e Croazia)  tuttavia, il pareggio contro la Croazia ha lascito qualche apprensione di troppo e per la terza partita,  contro l’Irlanda si è giocato col 4.4.2, poi confermato nei quarti di finale contro l’Inghilterra.
Problema: sta emergendo drammaticamente la mancanza di ricambi  difensivi mentre, viceversa, ci sono tre attaccanti  (Giovinco, Borini e Di Natale) panchinari stabilizzati ed inutili alla causa (salvo  Di Natale per il poco che ha giocato). Ci troviamo ad affrontare la Germania,  in semifinale, con Abate e Balzaretti usciti dal match con l’Inghilterra quasi distrutti; con Chiellini infortunato  e forse recuperabile ma molto a rischio di ricaduta; con De Rossi col nervo sciatico infiammato. Cosa ne dice Prandelli: mettiamo Giovinco e Di Natale a fare i difensori laterali “bassi” ? (certo, “bassi” lo sono per destinazione naturale...)
2-    la mancata indicazione di una “filosofia di gioco” , sembra superata, perché il “gruppo Juve” , evidentemente,  ha imposto la “sua” filosofia  : “giocare per vincere, dal primo all’ultimo minuto, contro tutti”
CONCLUSIONE  il “peccato originale” commesso da Prandelli, in fase di convocazione, espresso dalle citate tre carenze, sta,  purtroppo, emergendo con drammaticità (contro la Germania, si torna alla difesa a tre, per mancanza di difensori “bassi” ?);
Ci ha tenuto a galla, fino ad ora, e speriamo continui,  la “filosofia  di gioco” che ci ha consentito di affrontare a viso aperto chiunque. Contraddicendo , e sorprendendo, chi riteneva gli italiani alquanto “vigliacchetti” (nel calcio e non solo...).
E allora, Forza Azzurri: calma e gesso (che vuol dire: palla a Pirlo!), per la vittoria, contro chiunque.

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