
Chi ha avuto, come noi, la fortuna (perché di questo si
tratta!) di assistere, nel pomeriggio di ieri, alla prima semifinale
del torneo di Parigi tra la nostra Errani e l’australiana Stosur, al di là
delle emozioni che l’incontro ha regalato a piene mani, si sarà reso conto
con limpida chiarezza di aver assistito ad uno di quegli eventi che meritano
di passare alla storia dello sport (nella specie, del Tennis mondiale).
I
caratteri dell’evento storico
1 - I modi di essere
Ci sono tutti. C’erano,
intanto, chiaramente riconoscibili, le
sembianze del Davide (Errani) contro Golia (Stosur).
- Una mini ballerina (classica, in punta di piedi, come quelle ballerine sopra i carillon), con
un abitino rosa che avvolgeva un corpicino docile e delicato in cui i segni
della muscolatura bisognava andarli a
cercare, come si dice, col lumicino (Errani), contro una mascolina,
vestita di nero, su un fisico che sprigionava potenza dal volto ai piedi con
una muscolatura che, anche da ferma,
incuteva timore: qualcosa di impressionante, messo in mostra in alcuni replay
al ralenti, (soprattutto sul
servizio e su alcuni rovesci a due mani) nei quali emergeva una muscolatura in movimento inimmaginabile in un corpo
femminile!(Stosur)
- La 21^ nel ranking
mondiale (Errani), contro la 6^ (Stosur).
- Un carattere dolce, docile e paziente (anche troppo, innanzi ad alcune
sbavature arbitrali) imperniato sulla
intelligenza del gioco, con eleganza di colpi morbidi, ma precisi, piazzati e
spiazzanti (Errani), contro un carattere alquanto scontroso e supponente, imperniato sul
gioco fisico e sulla dura potenza dei
colpi, anche laddove sarebbe stato sufficiente un tocco morbido e ben
indirizzato; furia agonistica eccessiva con, talora, evidenti segni di
smarrimento della tranquillità (Stosur).
2 - I modi di fare
I diversi modi di
essere, di presentarsi agli spettatori ed all’avversario, trovano implacabile
riscontro nei modi di giocare che, a loro volta, sono ben raccontati da alcuni
dati che si evincono dallo score dell’incontro:
- abbiamo contato ben 10 aces al servizio
per Stosur (un paio, addirittura, sui
secondi servizi), contro zero per
Errani;
- abbiamo letto sul tabellone luminoso una
velocità dei colpi di Stosur in genere
intorno ai 175 km all’ora, contro una velocità dei colpi di Errani in genere
intorno ai 120 km all’ora;
- abbiamo contato ben 48 errori unforced di Stosur (alcuni,
chiaramente indotti dal dissennato furore agonistico, con effetti “visivi”
sconcertanti...), contro i 21 di Errani.
3 - L'ambiente circostante
Si è giocato a “stadio pieno”, sul campo centrale del Roland Garros, con gli
spettatori inizialmente ben predisposti verso Stosur (anche in ragione della buona partenza nel primo set); poi, poco
alla volta, gli applausi si sono equamente indirizzati per, infine, spostarsi in una apoteosi verso Errani, in modo particolarmente percepibile al
momento della conquista del break decisivo, sul 5-3 al terzo set, ed alla palla di chiusura del match.
E mentre Stosur, a testa bassa, si avviava velocemente verso gli spogliatoi, la nostra Errani prima raccoglieva gli
applausi della standing ovation e,
poi, si lasciava andare al pianto liberatorio.
Niente bandiere tra gli spettatori, tranne uno, nascosto
ma ben visibile, in un angolo sotto il
tabellone luminoso indicante la velocità dei colpi, che, in qualche modo, era riuscito ad eludere la sorveglianza
portandosi dietro un drappo (non una bandiera che non sarebbe passata alla
perquisizione...) tricolore italiano (manco a dirlo...) e che lo alzava al cielo,
con le due mani, ad ogni colpo vincente di Errani, per poi
nasconderlo e poi ritirarlo fuori e poi di nuovo nasconderlo e così per tutto
l’incontro: spettacolo (per noi) nello spettacolo; applausi meritatissimi anche
per lui.
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