venerdì 8 giugno 2012

ERRANI-STOSUR al Roland Garros: una pagina di storia sportiva



Chi ha avuto, come noi, la fortuna (perché di questo si tratta!) di assistere, nel pomeriggio di ieri, alla prima semifinale del torneo di Parigi tra la nostra Errani e l’australiana Stosur, al di là delle emozioni che l’incontro ha regalato a piene mani,  si sarà reso conto con limpida chiarezza di aver assistito ad uno di quegli eventi che meritano di passare alla storia dello sport (nella specie, del Tennis mondiale).

I caratteri dell’evento storico

1 - I modi di essere
Ci sono tutti. C’erano, intanto, chiaramente riconoscibili,  le sembianze del Davide (Errani) contro Golia (Stosur).

- Una mini ballerina (classica, in punta di piedi, come quelle ballerine sopra i carillon), con un abitino rosa che avvolgeva un  corpicino docile e delicato in cui i segni della muscolatura  bisognava andarli a cercare, come si dice, col lumicino (Errani), contro una mascolina, vestita di nero, su un fisico che sprigionava potenza dal volto ai piedi con una muscolatura che, anche da ferma, incuteva timore: qualcosa di impressionante, messo in mostra in alcuni replay al ralenti,  (soprattutto sul servizio e su alcuni rovesci a due mani) nei quali emergeva una muscolatura in movimento inimmaginabile in un corpo femminile!(Stosur)
- La 21^ nel ranking mondiale (Errani), contro la 6^ (Stosur).
- Un carattere dolce, docile e paziente (anche troppo, innanzi ad alcune sbavature arbitrali)  imperniato sulla intelligenza del gioco, con eleganza di colpi morbidi, ma precisi, piazzati e spiazzanti (Errani), contro un carattere alquanto scontroso e supponente,  imperniato sul gioco fisico e sulla dura potenza dei colpi, anche laddove sarebbe stato sufficiente un tocco morbido e ben indirizzato; furia agonistica eccessiva con, talora, evidenti segni di smarrimento della tranquillità (Stosur).

2 - I  modi di fare
I diversi modi di essere, di presentarsi agli spettatori ed all’avversario, trovano implacabile riscontro nei modi di giocare che, a loro volta, sono ben raccontati da alcuni dati che si evincono dallo score dell’incontro:

- abbiamo contato ben 10 aces al servizio per Stosur (un paio, addirittura, sui secondi servizi),  contro zero per Errani;
- abbiamo letto sul tabellone luminoso una velocità dei colpi di Stosur  in genere intorno ai 175 km all’ora, contro una velocità dei colpi di Errani in genere intorno ai 120 km all’ora; 
- abbiamo contato ben 48 errori unforced di Stosur (alcuni, chiaramente indotti dal dissennato  furore agonistico, con effetti “visivi” sconcertanti...), contro i 21 di Errani.

3 - L'ambiente circostante
Si è giocato a “stadio pieno”, sul campo centrale del Roland Garros, con gli spettatori inizialmente ben predisposti verso Stosur (anche in ragione della buona partenza nel primo set); poi, poco alla volta, gli applausi si sono equamente indirizzati per, infine, spostarsi in una apoteosi verso Errani, in modo particolarmente percepibile al momento della conquista del break decisivo, sul 5-3 al terzo set, ed alla palla di chiusura del match.   
E mentre Stosur, a testa bassa, si avviava velocemente verso gli spogliatoi, la nostra Errani prima raccoglieva gli applausi della standing ovation e, poi, si lasciava andare al pianto liberatorio.
Niente bandiere tra gli spettatori, tranne uno, nascosto ma ben visibile, in un angolo sotto il tabellone luminoso indicante la velocità dei colpi, che, in qualche modo, era riuscito ad eludere la sorveglianza portandosi dietro un drappo (non una bandiera che non sarebbe passata alla perquisizione...) tricolore italiano (manco a dirlo...) e che lo alzava al cielo, con le due mani,   ad ogni colpo vincente di Errani, per poi nasconderlo e poi ritirarlo fuori e poi di nuovo nasconderlo e così per tutto l’incontro: spettacolo (per noi) nello spettacolo; applausi meritatissimi anche per lui.

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