
In un famoso libro uscito per i tipi di Einaudi nel 1976, il famoso economista-sociologo
tedesco Erich Fromm, ci aprì gli occhi (almeno, a noi che scriviamo) sul grande dibattito
culturale e sociologico dell’epoca:
l’alternativa “avere o
essere?".
Oggi, nel nostro mondo, travolto dalla proliferazione mediatica, la grande alternativa è: “apparire o non apparire?".
Questi pochi antefatti, per cercare di illustrare ai lettori alcuni eventi, con riferimento al
mondo dello sport, apparentemente strani, ma la cui ricorrenza appare assai sospetta e troverebbe
spiegazione proprio nel dilemma dei comportamenti e atteggiamenti dei
personaggi di oggi: cioè “apparire” (e
far soldi - l’”avere” di Fromm) o “non apparire” (e vivere tranquilli,
nell’anonimato - l’”essere” di Fromm).
Propongo alcuni esempi con riferimento alle attività
sportive italiane.
1 - Campionessa dell’”apparire” non possiamo che considerare Federica Pellegrini, nuotatrice, mangiatrice di uomini (fidanzati ed allenatori: a quando la rottura
e relativa sostituzione, dell’attuale fidanzato Magnini?); alla ricerca
spasmodica dell’apparire sui vari strumenti mediatici,
con sconcezze varie e profumatissime prebende, ma, ovviamente, a suo dire, “oppressa” dal circo mediatico, a giustificazione di risultati sportivi che
cominciano a far ... acqua.
2 - Segue, a
ruota..., il campione (ormai ex) del motociclismo nostrano, Valentino Rossi, che non riuscendo più ad apparire e a far notizia con le due ruote, cerca di farlo
attraverso il circo mediatico, apparendo costantemente con sproloqui in tutte le salse, utilizzando la
rinomata laurea (in chissà cosa) attribuitagli “honoris causa”.
3 - Dulcis in fundo
(sebbene la lista sarebbe alquanto pletorica!), la Nazionale di calcio
italiana, quale strumento utilizzato per l’apparire
altrui (pubblici ministeri d’assalto, cronisti da strapazzo, ed altra
varia fauna mediatica) che non si lasciano sfuggire le periodiche occasioni di rilievo (campionati mondiali, campionati europei ed
altre competizioni) per un assalto alla nostra Nazionale, con ogni mezzo
lecito ed illecito, pur di apparire.
Guardate cosa ha tirato fuori, “ad orologeria”, in pieno Campionato Europeo
della nostra Nazionale, il Cecchi Paone (da tempo, quasi scomparso dal circo mediatico, ed in
cerca spasmodica di tornare “visibile”), in effetti, “bucando” i teleschermi e le altre fonti mediatiche:
Ho
avuto una relazione con uno di questa nazionale, e lui mi ha detto chi è l'altro, per questo so che sono due. Prandelli sa chi sono gli omosessuali. I
3 metrosexual sono Giovinco, Montolivo e Abate. E' anche un complimento.
Pensiamo di tornare sull’argomento; per il momento, vorremmo porre in evidenza, perché potrebbe essere oggetto di un intero volume,
la frase di chiusura: “E’ anche un complimento”.
Perché? Chi mai penserebbe di “fare un complimento” riconoscendo un uomo o una donna come eterosex?
Forse Cecchi Paone, che ha fatto, a suo tempo, outing, ritiene, inconsciamente, proprio lui, che le categorie gay, lesbiche e metrosex siano “diversamente abili” e quindi, meritevoli di complimenti e di attenzioni particolari?
C’è di che riflettere e di che esternare. Forse lo
faremo.
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