Nella serata di ieri, dopo il pareggio tra Italia e
Croazia, e ancora prima che la Spagna
battesse l’Irlanda (cosa peraltro prevedibilissima), in Italia, erano già
spuntati come funghi gli opinionisti, i moralisti, i filosofi da bar dello sport et similia che, generalmente, prima
parlano e, poi, forse, pensano.
Le previsioni più generalizzate ed accreditate, per la prossima partita Spagna-Croazia sono tre:
prevarrà l’etica; prevarrà il biscotto; prevarrà la truffa. Vediamole.
Espressione a sfondo moralistico, diventata ormai famosa,
tra gli sportivi, per essere stata usata, abusata ed abiurata, in tempi recenti, dal Presidente della FIGC, Abete,
quando, con riferimento alle violazioni del Codice di Giustizia sportiva commesse
dall’Inter (Moratti e Facchetti), spavaldamente affermò: “l’etica non si
prescrive”. Neanche a dirlo: tutto prescritto ed amen.
Nel caso in discussione (come si comporteranno Spagna e
Croazia?) alcuni invocano, appunto, un atteggiamento “etico”, che, applicato
all’attività sportiva, sembrerebbe voler dire (contrariamente a quanto
sostenuto dal barone De Coubertin: “basta partecipare”) che in ogni
competizione si lotta sempre e solo per vincere.
In realtà, l’etica è una espressione polivalente: in genere,
chi la utilizza in un certo contesto, ha una certa idea; e crede che l’etica,
in quel contesto, corrisponda
esattamente alla sua idea. Verosimilmente è una situazione analoga a quella che
intende l’altro Presidente (quello del Coni) Petrucci, quando dice :“con il buon senso si
risolve tutto”. A quale “buon senso” si riferisce? Al suo, ovviamente.
Applicando il tutto al nostro quesito, chi afferma che
deve prevalere l’”etica”, pensa e dice, probabilmente senza rendersene conto: tra Spagna e Croazia deve
vincere l’Italia.
Il biscotto
Neologismo a carattere sportivo, equivalente italiano del termine francese combine, col quale si intende il perseguimento di un
risultato sportivo utile ai contendenti
ma, nel contempo, diretto alla eliminazione
di un terzo concorrente.
In genere, con combine o biscotto si intende un
comportamento illecito, antisportivo, a volte oggetto anche di proposte
mercantili, in violazione delle leggi sportive e civilistiche. Naturalmente,
chi accusa altri di un tale comportamento, dovrebbe, poi,
dimostrare l’effettivo accadimento patologico.
Termine giuridico col quale si intende un comportamento che, mediante raggiro, procura a sé o ad
altri, un vantaggio ingiusto, con altrui danno.
Solo chi legge quanto sopra con superficialità e/o con pregiudizio può pensare che questo sia il
caso del risultato che uscirà dall’incontro Spagna-Croazia, che dovesse
condannare l’Italia all’eliminazione
dalla competizione europea.
Comunque finirà la
partita in questione, se si svolgerà secondo le regole tecniche previste dal regolamento del giuoco del
calcio (ed a ciò, è adibito un quintetto
arbitrale). non ci saranno “raggiri”, non ci saranno “vantaggi ingiusti”, non ci saranno “danni altrui”. Naturalmente,
chi affermerà il contrario, dovrà
dimostrarlo. Ma saremmo nella “patologia”, non nella normalità delle situazioni
sportive.
Nel mondo di oggi, cioè nelle attuali democrazie
occidentali/europee, e nell’economia di mercato che ne indirizza i comportamenti non solo economici ma,
soprattutto, relazionali, è il concetto di convenienza che regola tutto.
Ciò vale anche nelle attività sportive, soprattutto in
quelle, come lo sport del calcio, che,
ormai, di sport contengono molto poco, e molto, quasi tutto, di spettacolo a
scopo di business.
E quando si parla di business, si parla, ovviamente ed in
primo luogo, di convenienza, di utilità, di “regole del mercato” che,
sostanzialmente, dicono: “ogni
transazione si conclude quando, ed al prezzo in cui, si incontrano domanda ed offerta”.
Quindi, dall’incontro calcistico Spagna-Croazia, a nostro
parere, uscirà il risultato “economico”, cioè quello conveniente per i due contendenti, che sarà l’incontro delle loro utilità (marginali)
cioè il pareggio 2-2, necessario e sufficiente per la
qualificazione di entrambe le squadre. Senza
violazioni di etiche, senza biscotti e, meno che mai, senza truffe.
Sostanzialmente, e per concludere, è una di quelle
situazioni cui si riferiva Buffon, quando affermava l’esistenza, nel
calcio, di situazioni in cui “il
pareggio conviene”, scatenando l’ira preconcetta dei “gazzettari”, nonché i sospetti dei soliti “operatori di
giustizia” (sportiva ed ordinaria), alla ricerca spasmodica di una gratuita “visibilità".