lunedì 2 gennaio 2012

MALA TEMPORA CURRUNT: Moratti, Auricchio e Rossi

Secondo le previsioni che inflazionano i giornali in questi giorni di fine 2011 ed inizio 2012, il nuovo anno dovrebbe essere davvero un disastro sotto vari punti di vista; lo dicono i sindacalisti (si perderanno 300.000 posti di lavoro); lo dicono i politici e gli esperti finanziari (la crisi si sentirà ancora nel 2012), lo dice il regista cinematografico Roland Emmerich (emerito catastrofista...) nel film “2012” e, dulcis in fundo, lo dissero, a suo tempo, anche i Maya (ci sarà la fine del mondo).

Noi ci limitiamo a fare una previsione, come si dice, molto meno “impegnativa”, perché riguardante il gioco del Calcio: prevediamo, infatti, un anno 2012 “terribilis” per i signori Moratti, Auricchio e Guido Rossi.
Come è ormai abbondantemente notorio, questi signori (con la “s” minuscola, perché non meritevoli della maiuscola) sono stati artefici, a vario titolo e con vario grado di responsabilità, della intricata vicenda venutasi a creare nel Calcio italiano, conosciuta come “Calciopoli”.
Perché questa previsione malefica? eccone, distintamente, i motivi.

Massimo Moratti
Da lungo tempo Presidente e “magnate” del Club calcistico Internazionale di Milano (in seguito: Inter), si ostina, contro ogni evidenza e contro ogni fatto accertato, e, soprattutto contro quanto ormai certificato nella relazione del primo luglio 2011, del Procuratore della giustizia sportiva Palazzi, a sostenere che il proprio Club, e i propri dirigenti, non hanno nulla a che vedere con l’affaire Calciopoli e che, pertanto, lo scudetto 2006, tolto alla Juventus ed assegnato all’Inter, non è in discussione.
Come gli sportivi che seguono le vicende calcistiche sanno, il citato Procuratore Palazzi, ha chiaramente evidenziato, nella sua citata relazione, le responsabilità dell’Inter (anche attraverso il suo ex Presidente – pro tempore ) “in violazione dell’art. 6 del pre vigente codice di giustizia sportiva oggi sostituito dall’art 9 “ ( cioè per responsabilità da illecito sportivo diretto) concludendo ed affermando, tuttavia, circa la impossibilità di procedere, per intervenuta prescrizione.
Naturalmente, il Moratti, si guarda bene dal rinunciare alla prescrizione per far sì che la giustizia sportiva proceda per il suo corso (come direbbero i napoletani: ccà nisciun è fess !); e ciò, nonostante la dichiarazione (invero alquanto infantile) del Presidente della FIGC Abete: “mi auguravo la rinuncia alla prescrizione da parte dell’Inter” .
La vicenda, ovviamente, non può (e non deve, in un paese “di diritto”) finire così. Ed infatti, sono subito intervenuti alcuni dei danneggiati dalla vicenda “Calciopoli” a cominciare dal Presidente della Juvenus, Agnelli, per proseguire con il Presidente della Fiorentina, Della Valle e per finire (almeno per ora) con l’ex arbitro Pieri: tutti a chiedere, per vari aspetti, giustizia reale, e, soprattutto, uniformità di giustizia. Cioè, quella uniformità di giustizia negata dagli organi della giurisdizione sportiva, tutti dichiaratisi “fuori” (in questo, sì, stranamente “uniformi”) per asserita incompetenza.
Quella Giustizia che molto probabilmente arriverà nel 2012, e saranno grossi dispiaceri e giornate amare per il caro Moratti.

Attilio Auricchio
Già Tenente colonnello dell’Arma dei Carabinieri, ora Capo di Gabinetto del Sindaco di Napoli De Magistris, è stato il principale artefice della malaugurata indagine che ha prodotto lo scandalo “Calciopoli”, originariamente battezzato “Moggiopoli” (dalla Gazzetta dello Sport, del già Direttore Candido Cannavò).
Ancora oggi (novembre 2011- intervista sulla “solita” Gazzetta dello Sport) dichiara che tutto fu regolare. Che solo certa stampa ed i tifosi Juventini sollevano polveroni contro la sua indagine.
Ciò, nonostante le chiare accuse contenute nella Relazione Palazzi che evidenziano l’illegalità, la dabbenaggine, la superficialità, il “senso unico” utilizzate nel corso dell’indagine, con conseguenze devastanti per gli interessati colpevolizzati e penalizzati.
E’ colui che disse, spudoratamente : “ piaccia o non piaccia non ci sono telefonate di Moratti e Facchetti con i responsabili del settore arbitrale...”. Ma era lui, e non altri, che le aveva “nascoste”.
Smentito in modo clamoroso dalla relazione del Procuratore Palazzi.
E’ colui , come già rilevato, che ha eliminato e nascosto le telefonate poi tornate alla luce durante le indagini del Procuratore Palazzi e nel corso del Processo di Napoli, e che avrebbero modificato sostanzialmente le decisioni assunte su Calcioli.
Ma stia tranquillo (meglio: cominci a tremare!): il 2012 sarà una catastrofe (almeno giudiziaria!) anche per lui.

Guido Rossi
Meglio noto, ormai, alla generalità degli italiani, con la qualifica di “faccendiere”, in relazione alle innumerevoli faccende cui si è trovato (e ancora si ritrova!) a disbrigare (e la cui sola elencazione occuperebbe un articolo di due di queste pagine...).
Personaggio alquanto sinistro, oltre che uomo di sinistra (eletto in rappresentanza della sinistra indipendente nella X legislatura), tra i suddetti incarichi/faccende ha anche svolto, per quanto qui ci riguarda, i seguenti:

- è stato, tra la fine degli anni novanta e i primi anni del duemila, membro del Consiglio di amministrazione dell'Inter (ovviamente, profumatamente pagato dall’amico Presidente Massimo Moratti);

- nel 2006 viene nominato commissario straordinario della FIGC per gestire la situazione di emergenza creatasi con lo scandalo di Calciopoli. Rimarrà in carica per tre mesi, durante i quali assegnerà (guarda caso!) all'Inter, in qualità di prima squadra “onesta” (sic! Ma ora “prescritta”) classificata dopo Juventus e Milan, entrambe penalizzate perchè, ovviamente, considerate “disoneste”, lo scudetto 2006 (vinto, come è noto, sul campo, dalla Juventus);

- sfacciatamente presente allo stadio Santiago Bernabeu di Madrid (non aveva di meglio da fare, in altre faccende ?), il 22 maggio 2010, per la Finale di Champions tra il Bayern di Monaco e la stessa Inter, comodamente seduto nel settore Vip. Come mai? Ce lo spiegò, molto “Candidamente” (...), la stessa “Gazzetta dello sport”, nell’edizione del giorno dopo: era lì perché l’Inter di Moratti (guarda caso!) lo aveva designato all’UEFA come propria persona VIP con posto riservato, appunto, nel settore VIP;

- è l’uomo recentemente chiamato, dal Presidente della Fiorentina Diego Della Valle, al pubblico chiarimento delle proprie responsabilità perché: «sto ancora aspettando di capire perché la mia famiglia e la mia società sono stati coinvolti in una storia in cui siamo vittime e non colpevoli»; chiarimento sostanzialmente negato, perché espresso mediante dichiarazione in burocratese e politichese, sostanzialmente inutile, e, quindi, chiamato (il Rossi) dallo stesso Della Valle, ad una azione giudiziaria per abuso od omissione di atti d’ufficio in relazione ai suoi comportamenti nelle funzioni di Commissario straordinario della FIGC in materia di Calciopoli (e a ciò, non si potrà certo negare e dovrà parlare in Italiano corretto e comprensibile al “buon padre di famiglia”...);

http://www.corriere.it/sport/11_dicembre_16/della-valle-denuncia-guido-rossi_ed2120aa-281b-11e1-a7fa-64ae577a90ab.shtml

- è anche l’uomo recentemente coinvolto (assieme al succitato Auricchio) nell’esposto-denuncia presentato alla Procura della Repubblica di Roma dall’ex arbitro Tiziano Pieri perché "Sono migliaia le telefonate scomparse e ritrovate, ritenute frettolosamente irrilevanti dagli inquirenti, ma sicuramente determinanti per la ovvia potenziale decisività di ricaduta rispetto all'esito del processo" chiedendo, perciò: "che l'Autorità Giudiziaria competente accerti quali furono i metodi utilizzati che condussero al paradossale stato di cose, verificando le eventuali condotte penalmente rilevanti relative all'attività di indagine espletata nel procedimento di cui sopra... E per questo motivo mi batterò in tutte le sedi di Giustizia perchè sia riconosciuta nel merito la mia totale estraneità ai fatti".

http://www.corrieredellosport.it/calcio/calciopoli/2011/12/29-212712/Telefonate+scomparse.+Esposto+ex+arbitro+Pieri

Sebbene ci sia ancora molto da addebitare al “nostro” Rossi, pensiamo sia oltremodo sufficiente per pronosticargli un terrificante 2012, degno della profezia dei Maya: fine delle sue malefatte faccende.

Ecco, perché, per tutti i tre illustri (?) sopra ricordati, come dicevano i Romani: “Mala tempora currunt”.

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