venerdì 20 gennaio 2012

Sentenze conformi al sentimento popolare: Gobbi -39


I lettori più attenti alle cose di “Calciopoli” avranno certamente presente che, all’indomani della sentenza definitiva che condannò la Juventus, uno dei giudici componenti la Corte Federale, il Professore Mario Serio, Direttore del Dipartimento di Diritto Privato presso l’Università di Palermo, intervistato all’aeroporto di Palermo di ritorno a casa, dichiarò che trattavasi di una sentenza aberrante, emanata “sull’onda del sentimento popolare”.

Lo stesso concetto fu ripetuto dal Procuratore federale Palazzi, per il quale la sentenza in questione: “rifletteva un diffuso sentimento popolare”.

Non occorre essere giuristi per capire che stiamo parlando del nulla. Non esiste, crediamo, al mondo, una costituzione o una legge che preveda l’adozione di una sentenza fondata sul "sentimento popolare".
Eppure, nelle pieghe dello scandalo Calciopoli che ha travolta il calcio italiano, è accaduto.

Gli stessi attenti lettori, conosceranno anche cosa hanno inteso dire il Professor Serio ed il Procuratore Palazzi con queste espressioni: che in Italia la volontà popolare era indirizzata in senso contrario alla Juventus.

Non intendiamo, ora, approfondire chi, come e perché abbia originato questo sentimento popolare avverso alla Juventus (forse, ne riparleremo).

Oggi, intendiamo sottoporre al lettore un evento accaduto nei giorni scorsi, che si inquadra, appunto, in questo “sentimento popolare”. Su questo “sentimento” sono sorte iniziative che, qualificare “di cattivo gusto” appare davvero eufemistico.

A beneficio dei lettori che non ne fossero a conoscenza, riportiamo, qui di seguito, un file di queste sconcezze; quelle che sostanziano, cioè, il concetto di “sentimento popolare” (avverso alla Juventus), e sul quale si sarebbe fondata la sentenza sportiva di condanna.

http://www.google.it/search?q=rubentus&hl=it&sa=X&prmd=imvns&tbm=isch&tbo=u&source=univ&ei=exQZT772JNCaOuCZ8ZsL&ved=0CEwQsAQ&biw=1068&bih=628

Già la visione di questo file incardinerebbe il rinvio a giudizio sportivo (per responsabilità oggettiva dei club responsabili) e penale (per i rispettivi autori materiali delle sconcezze).

Ma non è mai accaduto nulla: diciamo bene Petrucci e Abete?

Purtroppo, c’è di peggio.

Alcuni giorni or sono, su Facebook, il Viola Club Modena ha riportato la foto di otto adepti del club che, fattisi fotografare di schiena (perché la viltà è il loro principale connotato) mostrano indosso una maglietta viola con la scritta: "Gobbi -39".

A beneficio dei più giovani lettori e di quelli più anziani ma con memoria labile, ricordiamo che circa 27 anni or sono, nello Stadio Heysel, in Belgio, prima che iniziasse la finale della Coppa dei Campioni tra la Juventus ed il Liverpool, i tifosi inglesi, allora chiamati “Hooligans”, cercarono di assaltare la curva dei tifosi Juventini provocando il crollo di parte della struttura e la morte di 39 di essi (tifosi juventini). Questo spiega il -39.

Con la parola "Gobbi", poi, si individuano, da sempre, i tifosi juventini: tifosi, cioè, della “Vecchia Signora” (che, per ciò stesso, non può che presentare delle gibbosità).
Nel complesso: meno 39 tifosi juventini in circolazione.

Senza commenti.

Ma, Petrucci e Abete, sappiamo (perché siete soliti chiedere pareri a presunti esperti, a spese nostre...) che non sapete né leggere e né scrivere (e neppure parlare l’italiano comprensibile); ma, ora che vi abbiamo chiarito il tutto come se avessimo parlato a scolari delle elementari, avete nulla da dire? Nulla da fare?
Anche questo è il “sentire popolare” sul quale si fondano le sentenze dei vostri organismi sportivi.

E non avete nulla da dire o da fare? Continuate a fare le scimmiette mute, sorde e cieche?

Senza commenti, noi.

Senza pudore, voi.

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