
Al riguardo, questo, è il pensiero del Presidente della FIGC Abete,
espresso negli ultimi giorni, in varie occasioni:
"Penso che andiamo al tavolo con grande serenità,
è un momento importante di confronto, un'occasione di chiarimento collegata ad una progettualità. C'è
una necessità per tutti di guardare
avanti, per il Paese e per il mondo del calcio. La Figc andrà con lo spirito giusto, sapendo che ha un ruolo di terzietà rispetto ai tanti
interessi legittimi e alle faziosità
fisiologiche del mondo del calcio. La Federcalcio, per cultura
istituzionale, ritiene che questo incontro sia giusto, ma non si farà strattonare. Siamo molto
disponibili, ma non subiremo pressioni
che determinino delle forzature. Mi aspetto che i problemi vengano affrontati
nel modo giusto, e cercheremo, a conclusione di questa chiacchierata, di fare una sintesi. È scorretto nei
confronti dei protagonisti fare delle previsioni. I dirigenti si siederanno al
tavolo con lo spirito giusto.
Sarà un bel lavoro per tutti”.
E questo è il pensiero del
Presidente del CONI, Petrucci, espresso negli ultimi giorni, in varie occasioni:
"C'è
mancanza di rispetto per le regole e per l'etica… Se va avanti così (il calcio, ndr) sarà
commissariato dall'opinione pubblica. Condivido
quello che ha fatto la Figc, e il Tnas l'ha confermato. Perché è sbagliata
quella decisione e chi lo ha detto che non è giusta? Poi ognuno faccia i
ricorsi che vuole, Abete non ha sbagliato, ce ne fossero come lui. Non so se
sia giusto aver dato quello scudetto all'Inter, non sta al Coni dirlo. Le
regole però sono state rispettate e per il Coni il discorso è chiuso. Una
Federazione ben diretta e lo difendo e lo difenderò sempre il presidente Abete
perché sta facendo il suo dovere fino in fondo. Sottolineo l'ottimo lavoro del
presidente della Figc, Giancarlo Abete: è attaccato perché non mostra i muscoli.
I presidenti lo sapevano quando sono entrati nel mondo dello sport: i soldi
sono loro, le regole sono nostre. Ci sono delle regole che valgono per tanti
anni, scopriamo dopo tanti anni che non sono più valide, perché non si sa. Quando
si hanno a cuore le sorti della propria squadra nello sport, si deve pensare
che facendo un passo indietro se ne fanno due avanti. Io parlo anche di etica,
etica. Tante volte ritirare un ricorso ti fa fare più bella figura che vincere
una causa. Lei dice che è stata una giustizia parziale, ma io non la definisco
tale, perché deve essere stata una giustizia parziale? Lo diciamo noi? Ma
perché? Noi sappiamo più dei magistrati? Invito ad essere meno tifosi e di
usare il buonsenso, perché il tifo tante volte quando eccede non è un tifo
buono, è un tifo malsano. Questo dico. Col buonsenso si va dappertutto".
Bene. Una domanda: qualcuno è in grado di dirci di
cosa si parlerà, oggi, a questo “Tavolo”?
Noi non lo abbiamo capito, nonostante (ma forse proprio per questo?) la notevole quantità di argomentazioni esternate dai due personaggi e come sopra fedelmente riportate.
Noi non lo abbiamo capito, nonostante (ma forse proprio per questo?) la notevole quantità di argomentazioni esternate dai due personaggi e come sopra fedelmente riportate.
Esternazioni frutto di stati confusionali, che
consentono di esprimere solo frasi fatte, burocratese e sindacalese esasperato,
flash di pensieri contorti, senza
capo né coda, senza logica: caratteristiche, appunto, di stati confusionali. E
che, alla fine, servono solo a confondere anche le idee altrui.
A conferma di ciò, vorrei porre in rilievo, un aspetto
non emerso nella stampa “che conta”. Il 16 Novembre scorso, tra le 18,00 e le 19,00, ho avuto la fortuna
(perché non sapevo che sarebbe accaduto) di assistere al botta e risposta tra
Agnelli e Petrucci, in diretta SKY. Ho avuto, poi, l’accortezza di registrare
il tutto su DVD.
Già in “diretta”, mi ero accorto dello stato
confusionale del Petrucci; che, parlando, come si dice, “a braccio” (cioè senza
leggere; cosa cui, evidentemente, non è abituato); che si manifestava attraverso
parole inadeguate, salti di logica, e di argomenti, ma, soprattutto, la
ripetitività quasi ossessiva (ho rivisto la registrazione ed ho contato:diciotto
volte, in pochi minuti!!) caratteristica, appunto, di uno stato confusionale, di
uno stesso concetto: “buon senso”. Fino all’indecoroso: “con il buon senso, non
occorre la giustizia“.
Ecco il punto: in un momento di confusione mentale,
quindi, senza rendersene conto, Petrucci, ha tirato fuori ciò che covava dentro
e che, probabilmente, è all’origine della organizzazione del “Tavolo”: la paura
sprigionata dal ricorso della Juventus, al TAR, con richiesta di danni per
oltre 400 milioni di €. Quindi, il tentativo di convincere la Juventus,
attraverso l’organizzazione di una “Tavolata” (con tarallucci e vino buono,
cercando di “ubriacare“ il giovine Agnelli) a ritirare il ricorso, portarlo
quindi, al “buon senso” che supera la giustizia.
E allora, Caro Petrucci, ci dica: sono stati, questi, gli
esempi di buon senso, cui si riferisce?
- Buonsenso è
quello che usò la Federazione quando chiese a Caianiello un parere su
"passaportopoli" ed usò mano leggerissima, senza mandare in B chi ci
sarebbe dovuto andare?
- Buon senso fu
quello di nominare Guido Rossi, faccendiere, già consigliere di Amministrazione
dell’Inter, quale Commissario straordinario per la soluzione di Calciopoli?
- Buon senso è
avere una miriade di organi di giustizia sportiva nessuno dei quali si dichiara competente a risolvere il
problema dello scudetto 2006?
- Buon senso
fu quello del 2006 quando fu usato il
machete, assecondando le richieste dei media. (Gazzetta, in primis)?
- Buonsenso fu
quello della Juve ad accettare la propria distruzione e la serie la B?;
- Buon senso è
stato quello di far trascorrere i termini di prescrizione per non svolgere il
processo sportivo a carico dell’Inter?
- il buonsenso
è quello di non adeguarsi alle leggi europee?;
- il buon
senso è stato quello di emanare sentenze ascoltando “il sentir comune” invece
che seguire le regole di giustizia (dichiarazione ufficiale , alla stampa, di
uno dei giudici)?;
- il buon
senso è stato quello di soggiacere alle pressioni mediatiche e di ogni tipo che
hanno costretto la Juventus ritirare il ricorso al TAR nel 2006?
- il buonsenso
è quello che ha portato i "troppo tifosi" della Juventus a pacifiche
marce dell'orgoglio e non ad assaltare caserme dei carabinieri, ad incendiare cassonetti
o a lanciare motorini all’interno di uno stadio, come ben si è visto da
cronache provenienti da altre sedi sportive?
E ci
fermiamo. Perché Petrucci queste cose le sa bene. Meglio di noi, ovviamente. Solo che fa finta di non capire una cosa : che quelle
sopra elencate sono la vergogna dello sport italiano, e non dimostrazioni di
“buon senso”.
E allora,
cosa ci faranno intorno al “Tavolo”, oggi, questi Signori? A parlare di “buon senso”? cioè del nulla?
Dice bene
Moratti (quando ci vuole, ci vuole): “ci andrò, sono curioso!“; ben detto.
Anche noi siamo curiosi!
Ed allora,
ribadiamo quanto già prospettato il
giorno dopo l’idea di organizzare questo “Tavolo”: portateci anche Berlusconi e
Galliani (barzellettieri rinomati), un po’ di tarallucci e del vino altrettanto
rinomato, e la “Tavolata” è ben servita.
Buone risate
a tutti!
Aldo
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