martedì 13 dicembre 2011

Mamma, è colpa sua!


Chi scrive ha già avuto modo di esprimersi, in tempi non sospetti, con valutazioni alquanto critiche nei confronti della nostra Federica Pellegrini (vedi ”Le ultime parole famose” e “Federica  l’infedele”). E non certo per le sue performance atletiche, bensì per i suoi modi di essere, di fare, di dire.
Come gli sportivi, soprattutto appassionati di nuoto, sapranno, poco prima dei recenti campionati Europei, la Pellegrini, col suo comportamento, ha praticamente costretto il proprio (ennesimo) allenatore, Bonifacenti, alle dimissioni; e ciò lo affermò lei stessa nel suo blog:

"Ragazzi purtroppo lavorare con me non è semplice e soprattutto non è semplice lavorare tranquillamente convivendo con tutto il circo mediatico che mi gira attorno...Chi non è abituato scoppia e cosi è stato...ma va bene cosi... Un abbraccio forte... Vi terrò  aggiornati...".

Ora, nella finale dei 400 s.l. (la sua specialità) dei campionati europei di nuoto tuttora in corso, la Pellegrini è rimasta esclusa dalle medaglie, essendo arrivata quarta, preceduta perfino da due atlete della Spagna!
Come ogni bambino viziato (ma anche se non viziato, cioè solo perché bambino!), Federica rifiuta le proprie colpe e si affanna alla ricerca di plausibili (?) colpe altrui.
Ecco, infatti, cosa scrive, ora, sul suo famigerato blog:

"Purtroppo io non mi invento le cose. Non mi sento di prendermi tutta la responsabilità di questa sconfitta, come faccio normalmente. Ho chiesto determinate cose all’inizio della stagione: non sono state fatte e ora dobbiamo rimediare. Lui non ha accettato la mia fiducia condizionata al fatto di metterlo alla prova qui, ma questi sono i risultati. Speravo di fare meglio, però ho cominciato a costruire questa gara troppo tardi. Parlo di resistenza alla velocità. Io volevo certe cose, ma se il tuo allenatore ti risponde ‘‘abbi fiducia’’ o ‘‘tranquilla, le facciamo’’, una si fida. Le mie non erano richieste a caso, ma di una campionessa che ha vinto e vuole continuare a riuscirci. Sembrava che la stupida fossi io. Eh no".

Uno sproloquio senza testa né coda; un  miscuglio di ipotesi e presunte motivazioni senza filo logico e senza connessione con la realtà dei fatti, come sono realmente accaduti e come li ha raccontati  “l’altra campana”.
Disse infatti Bonifacenti, all’indomani della separazione:

Confermo di aver comunicato a Federica Pellegrini, in via del tutto personale, di voler sospendere la conduzione tecnica della sua preparazione. Per chiarezza, le motivazioni alla base della decisione afferiscono alla difficoltà di conciliare tra Verona e Roma i necessari e delicati periodi di allenamento. Mi rendo conto che motivazioni comprensibili di carattere personale portano Federica a una particolare propensione verso Roma (dove si trova, assieme a Milano, il “circo mediatico”, ndr) modificando le sue abitudini”.

Dice, ora, lo stesso Bonifacenti, chiamato maldestramente (per non dir di peggio) in causa dalla Pellegrini, per la figuraccia appena conclusa:

"Poco prima di rompere aveva detto a tutti che era soddisfatta di me. Io non ero d’accordo sul su e giù con Roma. Questo deludente quarto posto è stato un primo insistente campanello d'allarme, ma se Federica non saprà ascoltarlo a Londra (cioè alle prossime Olimpiadi del 2012, ndr) la situazione sarà tutt'altro che piacevole”.

La realtà (quindi, la verità) è molto semplice: raggiunta la maturità fisica (non certo intellettuale ed etica), la Pellegrini ha “scoperto” le delizie reali del piacere, e quelle surreali di ciò che lei chiama “circo mediatico”. E si è lasciata andare all’uno e all’altro, in conseguenza, appunto, del mancato sviluppo intellettivo conforme allo sviluppo fisico.

Tutto qui: queste sono, messe in chiaro, le reali motivazioni che Bonifacenti ha evidenziato in  forma necessariamente criptica, quando ha affermato: “Mi rendo conto che motivazioni... di carattere personale portano Federica ad una particolare propensione verso Roma...” (si intende: verso il “circo mediatico”,  invece di restare a Verona ad allenarsi seriamente).
Fine (ingloriosa) di una campionessa?

Aldo

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