Come
previsto (e prevedibile) dalla generalità degli sportivi, il “tavolo della
pace” si è concluso... senza concludere. Che ormai è diventato il ritornello
nella gestione della Federazione Italiana Giuoco Calcio: Consigli che si
dichiarano incompetenti; Giudici sportivi che non decidono; breafing che non concludono; tempi
lasciati trascorrere fino alle prescrizioni, “tavoli” che diventano “tavolate”...
Un disastro, uno scandalo!
Era
tutto, e da tutti, previsto; tranne che dai citati “Capoccioni” (nel caso: Petrucci e Abete); cioè quelli che hanno
maldestramente utilizzato il potere loro assegnato di organizzare e spendere (i
soldi nostri...); e che questo potere utilizzano solo per scaldare poltrone, pronunciare
parole e discorsi inconcludenti e senza
costrutto: “aria fritta”, per usare un’espressione dei nostri tempi.
E
allora, proprio come direbbe Totò (“e io pago!”), vorrei chiedere a questi
Signori: ora, la giornata con la “tavolata” inutile, chiaramente e
prevedibilmente inutile, con tutti i relativi costi, chi la paga? Qualcuno
potrebbe (anzi, dovrebbe) contestare ai citati Petrucci ed Abete, il danno
erariale derivante da uno sperpero inconsulto di denaro pubblico!
Signor
Ministro dello Sport: non è suo dovere (meglio, obbligo) intervenire? Cosa deve
ancora accadere, cosa dobbiamo ancora vedere, quanta altra “aria fritta”
dobbiamo ancora respirare, perché questo
CONI e questa FIGC, siano commissariati?
Per
rendere l’idea di cosa sia accaduto e dei risultati (non) raggiunti, riportiamo
una selezione delle dichiarazioni dei due Presidenti (CONI e FIGC) a fine
“tavolata”:
Petrucci, presidente del CONI:
”Non
lo considero un fallimento, ma un tentativo non riuscito, perché comunque si è
discusso. Mi aspettavo un esito diverso. Agnelli e Moratti si sono parlati. Il
rapporto è stato sereno, mai nessuno ha alzato la voce, nessuna incomprensione,
solo ognuno ha ribadito le proprie posizioni e non è stato possibile trovare un
accordo. Ho messo cuore ed entusiasmo. Anche senza aver raggiunto un risultato,
proveremo a guardare avanti. Dovevamo lenire una ferita ancora aperta. È un
tentativo non riuscito e basta.
Devo essere onesto e sincero, le scorie
di Calciopoli sono ancora molto scottanti, per cui ognuno è rimasto nelle
proprie posizioni".
Abete,
Presidente della FIGC:
"Il confronto c'è stato, il rispetto pure. Purtroppo
è rimasto il conflitto. I rapporti personali sono di grande serenità. Abbiamo
fatto le cose in buona fede e con trasparenza, Calciopoli l'ho combattuta prima
e mi trovo a combattere gli effetti oggi”.
Vedere
e leggere, per credere:
Avete
letto bene; tutto vero: incaricati di funzioni pubbliche, Presidenti di CONI e
FIGC, con poteri di spendita di denaro pubblico (cioè soldi nostri) che
sostanzialmente e candidamente ammettono di aver sbagliato, di non aver capito
bene, di aver creduto erroneamente, di averci messo cuore ed entusiasmo, che i
rapporti sono sereni.
Ebbene?
Risultato? Zero; zero assoluto. Soldi spesi senza risultato, ma: “comunque si è
discusso”!!
Conclusione?
Ora basta; CONI e FIGC: tutti a casa; e non per le vacanze natalizie; bensì per
manifesta incapacità; quindi, per sempre: non vi vogliamo più vedere seduti a
quelle poltrone.
Aldo
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