È cominciata la lunga stagione della terra rossa nel circuito internazionale e, ancora una volta, si apre nel segno, manco a dirlo, di Rafael Nadal. Il maiorchino si aggiudica infatti per la settima volta il Master 1000 di Montecarlo (430mila $, fate un po’ i conti…) battendo in finale il connazionale Ferrer per 6-4 / 7-5.
Il risultato era ovviamente preventivabile, ma quello che è da sottolineare è come Nadal abbia vinto il torneo (battendo tra l’altro lo scozzese Murray in semifinale) soffrendo ma neanche troppo, non essendo ancora al meglio della sua condizione, non esprimendo ancora il top del suo tennis. Davvero impressionante questo giocatore che, salvo infortuni, si appresta a migliorare i record di ogni epoca su questa superficie (ricordiamo però che Borg si è ritirato abbastanza giovane, a 28 anni).
L’altro grosso ostacolo per il maiorchino sarà senza dubbio rappresentato dal serbo Novak Djokovic, che quest’anno non ha ancora perso una partita e che a Montecarlo ha preferito non andarci per ricaricare le pile dopo la straordinaria stagione sul cemento americano. Djokovic ha dichiarato che il suo programma prevede un inizio soft sulla terra in casa propria, al torneo di Belgrado, per poi calarsi nei tornei più importanti, Roma, Madrid e Parigi. L’impressione è che possa essere più vicino il serbo a battere Nadal sulla terra che lo spagnolo a battere Djokovic sul cemento, quindi si aspetta trepidamente la prima finale, probabilmente al Foro Italico, per vedere come procede lo scontro su questa superficie.
Il grande assente sembra essere sempre di più Roger Federer, uscito malamente contro Melzer: ovviamente la terra rossa non è mai stata la sua superficie (è riuscito a vincere il Roland Garros solo quando Soderling gli ha fatto il regalo di togliere di mezzo Nadal), ma appare chiaro un fisiologico calo di motivazioni piuttosto che di fisico o tecnico, che fatalmente emerge in tutta la sua evidenza nei tornei “minori” o sui quali lo svizzero pare non puntare veramente: immagino che gli sforzi di Federer si concentreranno sul torneo di Madrid, in preparazione del Roland Garros, dove comunque non partirà come favorito, e sulla successiva stagione sull’erba dove ancora dovrebbe essere il numero 1.
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