I lettori che avessero ritenuto utile e/o gradevole seguire con sufficiente costanza i nostri articoli, ricorderanno che, recentemente, in almeno due occasioni, ci siamo chiesti, con stupore, come mai la Corte dei Conti non intervenisse innanzi ad evidenti danni erariali procurati sia da Petrucci (Presidente del CONI) che da Abete (Presidente della FIGC).
Molto brevemente, ricordiamo che ci siamo posti l’interrogativo in relazione alle due seguenti problematiche:
1 - come mai tra i tanti organismi, politici, amministrativi e giudiziari, facenti capo sia al Petrucci sia ad Abete, nessuno di essi si sia dichiarato competente a decidere (in via politica, amministrativa o giudiziaria) circa la richiesta del club Juventus, di riesaminare, alla luce della relazione del Procuratore federale Palazzi del 1.7.2011, la decisione, a suo tempo adottata, di revocare lo scudetto 2006 alla Juventus e di assegnarlo all’Inter;
2 - come mai sia stato organizzato il cosiddetto “Tavolo della pace” (avente ad oggetto lo scandalo Calciopoli) del 14.12.2011, quando, nella generalità degli opinionisti, era ormai radicata l’idea di una evidente inutilità del “Tavolo” stesso, come poi effettivamente verificatosi e come riferito sia dalla stessa generalità degli opinionisti, sia dagli stessi partecipanti al “Tavolo”.
Sul primo argomento, il danno erariale appare evidente ed inconfutabile: con i soldi dello Stato (cioè nostri), si tengono in attività organismi non in grado di svolgere compiutamente ed efficacemente le attività per le quali sono, appunto, costituiti; come già precisato in altri articoli, a parere di chi scrive andrebbero non solo penalizzati per danno procurato all’Erario (competenza della Corte dei Conti), ma andrebbero anche commissariati o aboliti, per evidente incapacità a conseguire gli obiettivi istituzionali (competenza del Ministro per lo Sport).
Sul secondo argomento, il danno erariale appare altrettanto evidente, quando si pensi alla entità delle spese sostenute (da CONI e FIGC), con soldi dello Stato (cioè nostri), per organizzare un evento di ampiamente prevista e poi accertata inutilità, destinato a non produrre efficacia alcuna e che, fra l’altro, ha generato ilarità e battutacce da bar dello sport (ad esempio: “Tavolo della pace” rinominato “Tavolata a tarallucci e vino”...) con altrettanto evidente perdita di immagine (per non dire dignità) per i due organismi sportivi in questione.
Ebbene, apprendiamo oggi con piacere, dal sito www.ju29ro.it, che, nel corso della tavola rotonda 'Diritto Sportivo e Giustizia Sportiva', l’avvocato Michele Briamonte, ha, tra l’altro, informato che: “ la Corte dei Conti sta mettendo sotto la sua lente di ingrandimento l'operato del Consiglio Federale per possibile responsabilità erariale”, cioè per accertare eventuali responsabilità per danni procurati dalla FIGC (Presidente Giancarlo Abete) mediante l’uso improprio di denaro dello Stato (cioè nostro).
Per completezza di informazione, riteniamo utile sintetizzare alcune caratteristiche della Corte dei Conti (in appresso, CdC):
- la CdC è organo Costituzionale (cioè previsto dalla nostra Carta Costituzionale agli articoli 100 e 103), come Organo ausiliario del Governo;
- la CdC è competente a svolgere, prevalentemente, due funzioni:
1) funzioni di Controllo della legalità e della legittimità sulla “Spesa pubblica” (con riguardo, cioè, non solo alle spese sostenute dagli Organi dello Stato (Ministeri) ma anche alle spese sostenute da tutti gli Enti/Organi/Organismi comunque interessati alla finanza pubblica, cioè, che utilizzano, per conseguire gli scopi istituzionali, soldi dello Stato (come, appunto, anche il CONI e la FIGC);
2) funzioni di Giurisdizione Contabile, nella quale rientrano, fra le altre, anche le attività di accertamento e di giudizio di responsabilità per danni procurati all’Erario attraverso il maneggio irregolare di denaro dello Stato (come nel caso di cui ci stiamo occupando).
Quest’ultima attività, si noti, può essere incardinata, dalla Procura della Corte stessa, non solo a seguito di specifiche denunce cui sono obbligati i pubblici funzionari, ma anche motu proprio attraverso, ad esempio, le cosiddette notitia criminis, cioè notizie, di una certa gravità, apprese attraverso i media, che comportino almeno un fumus di danno erariale, in atto o già perpetrato.
Come pure già riportato da chi scrive in articoli precedenti (“Mala tempora currunt...”), il 2012 si sta effettivamente presentando come un anno terribilis per Petrucci ed Abete.
E siamo ancora a gennaio.