
Nel precedente articolo sull’argomento, caldeggiammo che
il CT della Nazionale Prandelli optasse, per la spedizione europea del
prossimo giugno, per il sistema (3-5-2)
e la filosofia di gioco (si gioca
solo per vincere e, quindi, con possesso palla, pressing alto che inizia con i due attaccanti, difesa alta
in appoggio ai centrocampisti: sempre e contro qualsiasi squadra) adottati dalla
Juventus di Conte, che si è fatta apprezzare per una intera stagione,
mettendo in mostra il più bel calcio del campionato e
conseguendo il record di imbattibilità per tornei a 20 squadre.
Perciò, proponemmo ai lettori una rosa iniziale di 32
selezionabili, con riferimento al citato modulo/filosofia di gioco.
Sostanzialmente, illustrammo prima come
giocare, e, poi, in funzione di
questo “come”, proponemmo una selezione
di giocatori idonei a tale gioco.
Nulla di tutto ciò è accaduto.
Prandelli ha convocato dapprima 32 giocatori, poi ridotti
a 25 ed, infine, a 23. E ciò, senza
alcun riferimento a “moduli” e tantomeno a “filosofie” di gioco.
L’unica
traccia del suo criterio di selezione, che ci ha illustrato, è che le scelte sono state fatte “secondo i
meriti messi in mostra nella stagione
appena conclusa”: non si spiegherebbe altrimenti, la
convocazione di Di Natale (meritevole per i gol segnati, ma non per altro);
mentre contraddicono, platealmente, tale criterio di merito, la selezione di
Cassano e di Balotelli (pochissimo impiegati, per vari motivi, nelle squadre di
appartenenza).
Troppo poco, troppo semplice; anzi, peggio, troppo
semplicistico. E perfino contraddittorio, come già brevemente illustrato.
Scendiamo nel dettaglio.
Modulo
di Gioco: non ne ha fatto cenno, e, quindi, sulla base delle
esperienze fino ad ora disponibili, dovremmo dedurre che si giocherà con il
4-4-2.
Difesa
Se così sarà, appare inspiegabile la convocazione
completa del trio dei difensori della
Juventus, (Barzagli, Bonucci e Chiellini), ormai disabituati a difendere a
4.
Non vediamo, infatti, come Bonucci ed, in parte, anche Barzagli, possano assicurare una
sufficiente prestazione con il modulo di difesa a 4. Chi dei tre si sposterà
sulla linea esterna? Sarà comunque una evidente forzatura; certo, potrebbe
spostarsi Chiellini sulla sinistra (in tale posizione ha spesso giocato validamente), ma in tal caso, chi lo
sostituirà, altrettanto validamente, da centrale? Forse Ogbonna, che, però, è
totalmente privo di esperienza ad alti livelli. Oppure, si potrebbe inserire
Abate sulla fascia destra, con Bonucci e Barzagli centrali e Chiellini sulla
fascia sinistra. Sono, comunque, situazioni non funzionali e non produttive di gioco limpido visto con la
difesa organizzata (a tre) col gioco/filosofia della Juventus.
Centrocampo
Pirlo, innanzitutto. Nel sistema di gioco Juve (a 5
centrocampisti) Pirlo era il fulcro del gioco: recuperata la palla (e ciò avveniva con incredibile immediatezza), essa veniva
immancabilmente consegnata a
Pirlo, per la costruzione della fase
offensiva. In un centrocampo a 4, non si capisce se tale situazione di “centralità”
di Pirlo verrà conservata; e, nell’affermativa, in che modo; prevediamo
calpestii di competenze tra i quattro
centrocampisti in fase di avvio delle azioni di attacco.
Attacco
Dalle molteplici dichiarazioni fideistiche, fino ad ora
rilasciate dal CT, la coppia di attacco
dovrebbe essere costituita da Cassano-Balotelli. Esattamente i due
“immeritevoli” di far parte di questa Nazionale: l’uno, Cassano, per i problemi fisici noti e non ancora
assorbiti. L’altro, Balotelli, per i
problemi comportamentali, altrettanto, e
forse più, noti.
Guardatela, questa coppia, nella recentissima foto scattata durante un allenamento a Coverciano che vi proponiamo: Cassano, alquanto cicciottello e con le braccia in posizione non propriamente corretta E Balotelli: tutto un
romanzo kitch... Orecchini (diamanti – con la d minuscola! - ?) immancabili, braccio
destro sotto quello sinistro (anziché sopra) e mano sinistra abbandonata alla
naturale gravità, senza forza e senza vitalità
(saremmo curiosi di sapere chi dirigeva questo pseudo-allenamento!). Orribile.
Resta il gruppo di
“piccoletti” (Di Natale, Giovinco, Borini), che, per quanta classe posseggano,
li vediamo pietosamente sopraffatti nel
fisico (e, poi, nel morale) dai difensori
avversari.
Conclusione
La vediamo brutta. Ma, da tifosi italiani di tutti gli sport ed in particolare del calcio e
relativa Nazionale, speriamo con tutta sincerità di sbagliarci; nel qual caso,
siete autorizzati a prenderci a pernacchie. Saranno benvenute.
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