
Ovvero: dal pensiero di uno dei massimi filosofi
del diritto e della politica (Montesquieu - 1748) al non-pensiero di una delle
massime espressioni del potere politico di oggi, in ambito sportivo (Michel
Platini, Presidente UEFA).
Ovvero,
ancora, dalle prime geniali
intuizioni di diritto e politica della governance dei paesi democratici
(occidentali), che hanno giustificato, nel tempo, la grandeur della
Francia (appunto, “L’esprit des lois”), alle recenti, vergognose deviazioni dei poteri che non-amministrano le
varie politiche e le varie giurisdizioni, ma ne esprimono solo la “violenza bianca”. Con
le conseguenze che, oggi, sono sotto gli
occhi di tutti:
- le
quotidiane violenze delle varie in-giustizie (sentenze civili, penali,
amministrative, fiscali e, non ultime, sportive) che inondano la nostra civile convivenza, adottate in violazione (ma le chiamano, invece, “rispetto delle leggi”) dei più
elementari principi desumibili anche dalla nostra Carta
Costituzionale;
- i
quotidiani suicidi, quali conseguenze dirette delle citate “violenze
legali”, che inducono alla disperazione più sofferta e talora all’autodistruzione, proprio per l’impossibilità di difendersi dalla
“violenza bianca”. E si archivia il caso
con questa orribile sequenza logica: non c’è violenza fisica. Non c’è sangue. Non
c’è responsabile. Chiuso.
Ed una delle massime
espressioni di queste “violenze”, in materia di calcio, è appunto, Michel Platini, presidente dell’UEFA.
L’esprit di PLATINI (“le
roi”)
In alcune recenti dichiarazioni,
Platini, già calciatore imme-nso, ma ormai imme-desimato nel “sistema”
politico-burocratico del calcio europeo, ha dato illustri esempi di questa
“violenza”, edulcorandola, apparentemente, con il famoso “esprit”
francese per la battuta tagliente e dissacrante. Ne illustriamo solo alcune, più recenti ed attuali, di queste
inaudite “violenze”:
- sull’esposto inviatogli dalla Juventus, che rappresentava all’UEFA le “violenze” del
CONI e della FIGC per varie omissioni e violazioni di giustizia sportiva,
disse: “La Juventus si poteva risparmiare il francobollo” - non commentiamo!
- in relazione
all'eventualità di un boicottaggio da parte di molti politici europei, per
protestare contro il trattamento che l’Ucraina sta riservando all'ex premier
Iulia Timoshenko, ha risposto: "Avremo
più posti in tribuna, se alcuni politici non vengono” - non commentiamo!
- sul “ritorno” della
Juventus dopo il disastro di Calciopoli, ha detto: “La
Juventus è andata in B, ora
il conto è finito, ha pagato e bisogna girare pagina”.
Commento: esempio sublime di
adesione alla violenza del potere. Dice,
sostanzialmente, Platini: “ingiustizia è fatta", “il conto è stato pagato”, perciò,
chiuso, non se ne parla più. Troppo facile. Troppo comodo. Chi ha sbagliato, in realtà, NON
ha (ancora) pagato: questa è la “violenza bianca”: far finta che tutto sia
stato regolare e “chiudere” il caso.
- in relazione a cosa pensasse
di Prandelli (CT della Nazionale italiana) ha risposto: "Non mi
stupisce che sia diventato un buon allenatore: era già abituato alla panchina
quando era alla Juve" - non commentiamo!
- sul problema della terza
stella che la stessa Juventus pretenderebbe di esibire dice:
“Seguiremo ciò che dice la Federazione italiana".
Commento: altro limpido
esempio di violenza del potere, mediante omologazione di una violenza perpetrata
da altro potere, invertendo le
gerarchie: sono, infatti, le Federazioni Nazionali (nel caso: FIGC) che devono seguire
le direttive della Unione Europea (UEFA), e non viceversa!
Non per nulla "La Gazzetta dello Sport” gli ha assegnato,
molto recentemente, il premio “Giacinto Facchetti” (vedi foto).
Conclusione
Quelli
illustrati sono solo un infinitesimo dei casi di violenza bianca (riferibili,
peraltro, al solo settore dello sport, anzi al solo sport del calcio) attuati coscientemente dai
“poteri forti”, fra loro collusi, che costituiscono la causa principale del malessere e della
rovina delle moderne democrazie occidentali. A Platini: de la grandeur à la mineure.
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