domenica 12 agosto 2012

SUPERCOPPA: anticipata la stagione della caccia (all'uomo) con il placet della RAI



La Supercoppa italiana 2012 ha creato problemi fin dalla scelta della sede di svolgimento. Gli sportivi ricorderanno la diatriba tra la Juventus e De Laurentiis (non il Napoli): la Juve chiedeva di giocare in Italia (ovviamente, escluse Torino e Napoli). De Laurentiis, disse, invece, chiaramente, che intendeva optare per Pechino, perché, così, poteva “promozionare” i suoi film in Cina  (i soliti due piccioni con una fava!). Furbo.

La spuntò De Laurentiis. E la Juve fece buon viso a cattiva sorte.

Una settimana circa prima dell’evento, lo stesso De Laurentiis ci ripensò: voleva giocare con  i tifosi napoletani sulle tribune (cioè a Napoli o, comunque, in Italia). Ciò contro il parere della Juventus che, per organizzare la trasferta in Cina, aveva nel frattempo annullato la tournèe negli USA. E prepotente.

Ma questa volta la spuntò la Juventus: confermata Pechino.

Riportiamo questi antefatti per cercare di dare una seppur minima spiegazione a quanto si è visto in RAI 1, nella trasmissione della partita: i comportamenti da “furbi” e da “prepotenti”, che hanno caratterizzato i narrati  comportamenti di De Laurentiis, si sono, infatti,  riversate sui giocatori in campo: la partita l’hanno impostata “sulla furbizia” e sulla “prepotenza”: ma diciamola tutta, a chiare lettere (chi ha paura della verità?): è stata una indegna caccia all’uomo da parte dei giocatori napoletani (caccia, alquanto in anticipo rispetto alla vera attività venatoria...).

Un’ira furibonda ha accecato i giocatori napoletani, perchè, poco alla volta, si rendevano conto che il loro gioco non “faceva presa” sugli avversari (che non reagivano alle “botte” contrariamente a quanto si aspettavano - qui sta la “furbizia”, andata a vuoto...), ma la faceva (presa)  sul sestetto arbitrale, inizialmente alquanto permissivo (ah, quel rigore non fischiato su Matri, quando si era sullo 0-0!). Sestetto che, poi, intorno alla metà del secondo tempo,  davanti alla recidività incattivita dei giocatori napoletani, ha dovuto prendere atto (era, quindi, prima, nel periodo di indulgenza eccessiva, che l’arbitraggio è stato inadeguato) e provvedere, correttamente, sebbene in ritardo, a sanzionare i falli ed a mostrare i cartellini gialli, prima, rossi, poi, per la reiterata violenza dei falli e delle scorrettezze subite dai giocatori juventini, e dallo stesso gruppo arbitrale.

Questa ira furibonda è la stessa che ha ispirato (si fa per dire...) l’articolista del Corriere  dello Sport che ha ricevuto la benedizione del suo Direttore (da poco tempo passato da Tuttosport al Corriere dello Sport) con l’autorizzazione alla stampa di una prima pagina che definire,  essa si, vergognosa, è un complimento. Questo giornale (e relativo giornalista), avendo visto la partita con lo stesso spirito da furbi e da prepotenti che avevano caratterizzato il De Laurentiis  e i giocatori del Napoli, addebitando la sconfitta del Napoli esclusivamente al gruppo arbitrale,  non si sono neppure soffermati a leggere i dati statistici (fatti e non parole...) sul sito della Lega Calcio; li riportiamo qui, non solo a beneficio dei lettori, ma anche perché, magari, leggendoli, qualche dubbio circa la legittimità della sconfitta dei colori napoletani apparirà, ai citati giornali, giornalisti e cronisti RAI, con ben altra giustificazione, rispetto alle deprimenti accuse di “scandalo arbitrale”.

Possesso palla: Juventus 68%, Napoli 32%.
Tiri dentro/totali: Juventus 8/20, Napoli 6/12.
Palle giocate: Juventus 946, Napoli 488.
Passaggi riusciti: Juventus 75.5%, Napoli 51.7%.
Supremazia territoriale: Juventus 18':59", Napoli 06':16".
Attacco alla porta: Juventus 45.1, Napoli 44.6.
Protezione area: Juventus 55.4, Napoli 54.9.
Pericolosità: Juventus 70.3%, Napoli 39%.
Falli commessi: Juventus 20, Napoli 21.
Angoli: Juventus 7, Napoli 5.    

Certo, questi dati andrebbero “fermati“ con riferimento al minuto finale della partita giocata in parità numerica. Ma essi sono talmente differenziati che appare alquanto verosimile che dovrebbero diminuire le differenze, non i totali, tutti sfavorevoli al Napoli.

Questa ira furibonda è la stessa che ha ispirato (si fa per dire...) il cronista RAI che ha commentato la partita, prima, durante e dopo, come fosse un cronista di Napoli Channel, dimenticando, che la RAI è, invece, un “servizio pubblico” (a nostro carico...), che deve, quindi, rendere un “pubblico servizio”, vale a dire un servizio obiettivo e rispettoso di tutto e di tutti. Ma, in questo, come i lettori che ci seguono ricorderanno, la stessa RAI è ultrarecidiva. Ed  è ormai l’ora di smetterla con questi cronisti da strapazzo, che fanno, al calcio, più danni di uno squadrone di hooligan...

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