
Inadeguatezza, in primis, per regole e strutture rimaste ferme a circa
trenta anni or sono, non avendo, nel frattempo, riconosciute le mutate necessità che si
risolvono in una evidenza che è da
tempo sotto gli occhi di tutti: il calcio non è più uno sport, ma un business.
Gli accadimenti giudiziari di questi giorni,
etichettati dai media come
“scommessopoli”, che stanno maldestramente ridondando gli avvenimenti della
“calciopoli “ del 2006 (non ha insegnato nulla?), ci costringono a ritornare
sul tema per rilevarne l’attuale
pervicacia, ormai non più sostenibile non solo dagli sportivi più
attenti e sensibili, ma, anche e soprattutto, dalla stampa (sportiva e non )
più accreditata, preparata ed obbiettiva.
Per far ciò, e per non tediare troppo i lettori, poniamo
in evidenza solo alcuni “fatti” che
meglio pongono in risalto le lacune , anche grossolane, di questa giustizia
sportiva (iniziali minuscole, ovviamente) , con brevissimi commenti
tecnico-giuridici.
1- I pentiti:
fioriscono ormai come papaveri; basta essere indiziati di qualsiasi ipotetica
manchevolezza rispetto al Codice di Giustizia Sportiva, che si corre
dal Procuratore (Palazzi); ci si dichiara pentiti; si raccontano ogni tipo di
frottole su persone perfino sconosciute; si viene presi sul serio; si difende la
loro veridicità anche in mancanza di un qualsiasi straccio di prova “perché non
c’è il tempo di cercarla” (parole di Palazzi); si viene assolti o, al peggio, penalizzati
con una pena simbolica. Mentre la vita degli “incolpati” ne viene distrutta,
moralmente e professionalmente.
Commento: qualcuno ravvisa in questo andazzo un
infinitesimo sintomo di “Giustizia”? Noi
crediamo che neppure nel medioevo e nelle
Sante Inquisizioni, si
verificasse qualcosa di simile . Petrucci ed Abete, questa, continuate a chiamarla “Giustizia”?: Vergogna!
2- Bonucci (calciatore
della Juventus e della Nazionale italiana): il Procuratore Palazzi,senza uno straccio di prova, ma solo
sulla base delle contraddittorie (molteplici) dichiarazioni del “pentito” Masiello; e contrariamente a
quanto documentato (vedi foto 1- in alto) dalla Procura di Bari (Giustizia
ordinaria ), non considera il Bonucci,
come testimone, ma come indagato e lo propone per una condanna
di tre anni e sei mesi . Rovinandogli la vita e la carriera.
Commento
Petrucci
ed Abete, questa, continuate a chiamarla
“Giustizia”? dormite sonni tranquilli sui vostri materassi pieni di milioni dei
nostri Euro?: Vergogna !
3- Carobbio-
Conte : il “pentito” Carobbio , giocatore, all’epoca, del Siena, ha
sostenuto che il suo allenatore (dell’epoca), Antonio Conte, in una riunione
tecnica poche ore prima della partita Siena-Novara, avrebbe tranquillizzato i
presenti (squadra e tecnici: una
trentina di persone, secondo alcuni giornali), circa la “combine” raggiunta per
conseguire il pareggio. Di tutti i presenti, solo Carobbio (il pentito) lo afferma . Tutti
gli altri lo negano.
Commento Ma non vale. La parola del “pentito” è “sacra”
per definizione. Infatti, non c’è tempo per verificare e cercare prove o riscontri. Ed approfondire la cosa “è
troppo complesso” (parole di Palazzi, dopo
il mancato patteggiamento). Di tutti i presenti, solo Conte, il suo sostitutoe i relativi collaboratori di campo (questi
ultimi, solo perché presenti alla riunione tecnica) sono stati indagati per omessa denuncia . Ovviamente,
senza un accenno al perché proprio quel
gruppo di presenti, sono stati
prescelti ed indagati. E tutti gli
altri? Nulla. Spariti. Aspettiamo che qualcuno li faccia riapparire con
qualche bacchetta magica.
Petrucci ed Abete: vi soddisfa questa faccenda che vi
ostinate a chiamare “Giustizia” ? non vi sorge neppure il dubbio (che ormai
assilla milioni di sportivi italiani) che “qualcosa non va”? e, magari, che
“qualcosa occorre cambiare”? e
per cercare (probabilmente senza riuscirci, perché ormai siete ridotti come le tre
scimmiette:non vedo, non sento e non
parlo) ve ne metto un’altra (ultima, solo per non tediare i lettori...) sotto il
vostro perfido cervello:
4- FIGC Razzista Sul “Corriere della Sera” di oggi, è stato pubblicato un
accadimento da film degli orrori , pubblicato sul sito “Facebook” della
FIGC (e, poi, sollecitamente eliminato, ma, come si dice, “scipta manent”... ).
Ad un tifoso Juventino di origini evidentemente
arabe, che si lamentava (in inglese) nei
confronti della stessa FIGC, di evidenti discriminazioni verso il Tecnico e i
giocatori della Juventus, la risposta (in
inglese) è stata questa (tradotta in italiano): ““dovresti pensare alle leggi
tribali del tuo Paese prima di parlare
degli altri””.
Commento - Senza commento. Non merita.
Petrucci ed
Abete e la vostra giustizia ormai chiaramente “addomesticata” (anziché
“domestica”) al vostro potere: vergogna.
E’ tempo di dimissioni, anche se fate finta di non conoscerne il
significato.
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