sabato 4 agosto 2012

MARIO SCONCERTI scrive di "Scommessopoli" !


 I  nostri lettori più assidui ricorderanno  che già altre volte abbiamo avuto occasione di dissentire dai  “quotidiani sconcerti” che ci propina il caro Mario; ricorderanno anche  i  nostri ricorrenti inviti a godersi la pensione....( si veda, da ultimo,  il “post” del 22 aprile scorso).

E’ di ieri un articolo  pubblicato,  come  al solito, sul Corriere della Sera, sul tema che sta inondando ed avvelenando l’estate 2012 del calcio italiano (scommessopoli);  forse peggio di quanto accadde nello stesso periodo del 2006(calciopoli).

Riteniamo proficuo ed efficace riportare per intero l’articolo in questione,  ed interromperlo, quando occorre, con le nostre considerazioni, riportandole in corsivo.

 “”Giustizia sportiva inadeguata, ma non può valere solo se ti accontenta-Non si può trattare con un'istituzione e poi attaccarla se la trattativa fallisce

Andrea Agnelli ha molte ragioni, la giustizia sportiva è spesso sbagliata e discretamente assurda. Ma dirlo a metà di un processo è assurdo almeno altrettanto.
    Commento    Appare incredibile come si possano scrivere (e, ancor prima, pensare) certe      imprecisioni (ma si potrebbe usare un termine più penalizzante; non lo facciamo per rispetto all’età dell’autore...). Infatti,  non esisteva alcun processo. E non si era, quindi, “alla metà” di alcun  processo. Come tutti sanno (tranne Sconcerti?) , si era nella fase dei “patteggiamenti” . Nella fase, cioè , come le chiama (impropriamente) lo stesso Sconcerti,  delle “trattative”, il cui scopo era ( è ) proprio quello di evitare il processo

L'attacco di Agnelli, i toni usati nel comunicato e dallo stesso Conte in aula, entrano di diritto nella medesima arroganza che vorrebbero combattere. È vero, la giustizia sportiva è inadeguata, quasi sempre sommaria, ma lo è da sempre, non è stata inventata adesso per la Juve. Ed è la stessa giustizia con cui fino a ieri la Juve ha cercato di trovare un compromesso, la stessa blandita nei giorni scorsi e nelle lunghe ore in cui si è cercato l'accordo. Fosse stato accolto il patteggiamento, avrebbe la Juve parlato ancora di dittatura?
Commento   Domanda puerile,  indegna di un giornalista  ritenuto (da altri) serio e preparato. Infatti, il problema sta  proprio nella mancata accettazione del patteggiamento concordato con Palazzi. Caro Sconcerti,faccia la persona seria: solo un malato di mente fa un accordo e poi lo critica. E infatti NON è avvenuto questo. E’ avvenuto, INVECE, ciò che lei , non riesce a vedere/capire: tutti i patteggiamenti proposti da Palazzi, sono stati accolti dalla Commissione Disciplinare, tranne uno: quello dell’allenatore della Juventus. Detta cosi, crediamo che anche un ragazzino delle elementari avrà capito . E lei? 

Non si può portare avanti una trattativa con un'istituzione e definirla poi inadeguata e scorretta quando la trattativa fallisce. Dà l'idea che si consideri giusto solo quello che conviene.
   Commento     Non ci siamo, caro Sconcerti. Anche qui la verità viene illustrata da lei in modo inesatto (anche questo termine è caritatevole...). Infatti,  la trattativa NON è fallita. Ma, come tante altre (circa una trentina),  si è correttamente  conclusa  con un formale accordo con il Procuratore  Palazzi che, assieme a tutte le altre, secondo procedura, le ha sottoposte alla Commissione Disciplinare, per l’approvazione definitiva. Quindi,  nessuna trattativa (più esattamente, nessun “patteggiamento”) è fallito. La fase della trattative è stata completata. Poi, ripetiamo perchè Sconcerti lo capisca bene: “POI”(cioè dopo l’accordo , faticosamente raggiunto , senza alcun “blandimento” uscito solo dalla  fantasia di Sconcerti),  è accaduto un fatto straordinario (extra ordinem, direbbero i latini);ripetiamo: tutti i patteggiamenti accettati e formalizzati dal procuratore Palazzi sono stati approvati anche dalla Commissione Disciplinare, e resi , perciò, definitivi . Tranne uno. Quello relativo all’allenatore della Juventus Antonio Conte. Questa è la verità dei fatti, caro Sconcerti. E questa unicità(l’unicità della mancata approvazione del patteggiamento) è stata è l’oggetto di riferimento dell’immediato  comunicato emesso dalla stessa Juventus e che lei tanto condanna.

 Personalmente sono convinto che Conte non c'entri niente, che sia innocente, ma capita vivendo di trovarsi dentro a queste cose, soprattutto in un mondo fragile come il calcio. Non per questo si può sempre pensare (e far pensare) di essere al centro di una guerra, che il mondo ci ha scelto solo come avversari. Troppo semplice. Si rischia di far credere di voler usare la forza del proprio popolo come arma politica, come disuguaglianza iniziale. Cosa che per certo non appartiene storicamente alla Juve e nemmeno al suo impetuoso giovane presidente.
In questo stesso processo per molti altri casi di omessa denuncia sono state fatte le stesse richieste fatte per Conte.
  Commento      Finalmente una cosa esatta. Purtroppo, però,siamo alle solite:  omette(perché ?)  il fatto più importante. Infatti, NON è questo il problema. La disparità che è sotto gli occhi di tutti (tranne che  di Sconcerti) è l’accettazione dei patteggiamenti, già concordati col Procuratore Palazzi, che , ripetiamo,  è avvenuta per tutti quelli che lo hanno richiesto,  tranne che per l’ allenatore della Juventus, Conte. E’ questo il vero problema , completamente sfuggito (?), purtroppo,  alle considerazioni di Sconcerti( ma non alla dirigenza Juventina).
        Sempre nell’ottica di invogliare il caro Sconcerti ad “approfondire meglio” e a riportare “correttamente” i fatti, vorremmo proporgli un giochino: mettiamo il caso che nella redazione del suo giornale ci siano dieci redattori sportivi . Poniamo che solo nove di essi  si “danno da fare” e che  scommettano  su partite di cui già sanno l’esito, ed uno, poniamo Mario Sconcerti, rifiuti di aderire alla combine. Poniamo, poi,  che l’ordine dei giornalisti  venga a conoscenza della situazione, e che, dopo aver molto, ma molto  blandamente  condannato i nove che si sono dichiarati “pentiti” e” collaborativi” (facendo, fra l’altro, il nome di Sconcerti) ,  condanni molto, ma molto pesantemente (diciamo sette-otto volte la pena  assegnata ai “pentiti”) anche  Mario Sconcerti, per non aver denunciato il fatto.
         Domanda: caro Sconcerti, nella situazione sopra descritta, lei scriverebbe questo stesso articolo (lo rilegga bene, prima di rispondere, e sii corretto almeno con se stesso, se proprio non ci riesce nei suoi articoli) ?  Sa come si chiama questo giochino? Mettersi nei panni degli altri, per capirne veramente  la tragedia di una ingiustizia subita.

C'è uno stupido tariffario a gestire le accuse, non un Signore del Male. Tanto stupido e automatico che si era voluto evitare patteggiando. Cambiare opinione a seconda della sentenza è comprensibile, ma abbastanza sospetto. La Juve ha subìto molto dalle sentenze di Calciopoli, ha pagato un prezzo assolutamente sproporzionato. Ora che è tornata deve però imparare a riappropriarsi del suo ruolo. Una Juve costantemente sulle barricate è fuori dalla storia, non serve né al calcio né a se stessa. Né tantomeno a riscrivere una giustizia sportiva nuova. Cosa invece ormai indispensabile. 
Commento   Una Juve , con la sua storia , con le sue argomentazioni ( su  calciopoli, prima (che continua...) ed, ora, con  scommesso poli) per le ingiustizie patite , è perfettamente  in grado di dare la scossa decisiva per il cambiamento della giustizia sportiva.
         Se non lo fa la Juve, presentando il conto delle malefatte subite, chi lo fa? il prescritto Moratti? Lei? con le sue melense, ossequiose e chiaramente disimpegnate argomentazioni del tipo “volemmose bene” o del tipo “col buon senso si risolve tutto” ? Quale “buon senso”, quello del Presidente del Coni Petrucci o del Presidente della FIGC Abete ? gente ormai squalificata agli occhi della generalità degli sportivi Italiani?
         Gli sportivi italiani , Caro Sconcerti, sono stufi di queste argomentazioni vuote, inutili,a sfondo conservatore di violenze del potere costituito,  che lo usa in modo ingiusto e discriminatorio.

E’ ora di smetterla caro Sconcerti; lo Sport italiano ha bisogno di ben altre Persone e di ben altra Giustizia; ma a fatti,  non con le  parole al vento (come le sue)  o con insulsaggini  dialettiche ( come quelle dell’accoppiata Petrucci-Abete).
  Ribadiamo: se non è più capace di vedere al di là del suo naso(come abbiamo testé dimostrato), si goda la pensione.





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