
1-
lo
stupore mostrato dalla generalità degli operatori mediatici innanzi a tali deprimenti
flop, totalmente e facilmente
prevedibili;
2-
i comportamenti, prima e dopo; le espressioni dialettiche, prima e dopo, utilizzate
dall’accoppiata (letteralmente, prego) “Magnini-Pellegrini” , nelle
interviste , soprattutto immediate al dopo gara e nelle successive esternazioni
sui media e sui social network.
Vediamo cosa è accaduto.
Pellegrini
Ormai notoria mangiatrice di uomini, tra
fidanzati ed allenatori, usati ed
abbandonati, tutto ha fatto nel periodo di preparazione , tranne che allenarsi
seriamente per presentarsi in forma decente alle Olimpiadi. Ha cambiato
fidanzato ed allenatori (non entriamo nei particolari, per non affondarla nuovamente...); ha dedicato
gran parte del suo tempo al circo mediatico, secondo l’ormai deprecabile
andazzo dell’ “apparire, apparire, apparire”; dedicandosi anima e corpo alla realizzazione di spot
pubblicitari ben remunerati, alcuni dei
quali alquanto volgari ed offensivi nei confronti della bandiera italiana(la
giustizia italiana latita, per sua fortuna!).
Nei giorni precedenti le
gare ha preso per “pazzo” chi le faceva
notare che nelle immediate vicinanze delle gare
sarebbe stato opportuno rinunciare o almeno limitare l’attività sessuale
(“ma siamo pazzi!” – testuale). La cosa non era poi tanto innovativa od
imprevedibile: da tempo si era capito che
le sue attività mediatiche (ben remunerate), sono seconde solo alla sua
attività sessuale.
Nelle interviste
immediatamente successive ai due affondamenti (nei 400 e nei 200 s.l.) ha
saputo dire e ripetere solo queste tre frasi-fatte:
-non ne avevo più; ho dato tutto;
va bene così ( ma non dice per chi andrebbe bene così, non certo per
l’Italia sportiva e per noi italiani che paghiamo le sue sciagurate prestazioni).
Se qualche lettore avesse modo di rivedere/riascoltare queste due interviste, ci faccia caso: sembrano frasi
che escono da un disco inceppato. Il
tutto ha una sola spiegazione: siamo di fronte ad una persona non acculturata; che, quindi, si esprime per
stereotipi e per frasi-fatte; frasi che “girano” nei discorsi, appunto, tra
persone non acculturate, dedite a
tutto tranne che all’approfondimento delle problematiche etiche ed esistenziali
(almeno...).
E la sensazione che ne deriva, anche per un certo sorrisino
beffardo, ostentato in entrambe le interviste,
è chiaramente quella di un enorme fastidio per essere stati presi, noi sportivi
italiani, praticamente per i fondelli .
Magnini
Accecato davanti a tutto il
l’insieme di cosce, sesso e “lato B”, messigli a disposizione dalla citata mangiatrice di uomini, ha
smarrito il senso della propria unicità umana e sportiva. Un succube. E lo ha
anche detto: “Federica mi fa impazzire”.
Purtroppo, non è stato il
primo e non sarà l’ultimo. Per questo, è
pateticamente comprensibile.
Ciò che non è né patetico,
né comprensibile, né giustificabile, sono gli atteggiamenti e le parole esternate
dopo la miserevole prestazione sui 100
sl, nella quale gara è stato eliminato con il 19° tempo delle
qualificazioni.
Nell’intervista
immediatamente a fine gara, ha esternato
e rinfacciato, presunte colpe dello
staff tecnico per la presunta errata
preparazione (in realtà, chi va con lo zoppo, impara a zoppicare...);
sostanzialmente ha voluto dire: “mamma, è colpa sua”; bambinate indegne di quel
Magnini uomo-atleta che conoscevamo e
che non esiste più, fagocitato, senza rendersene conto, dalla mangiatrice di
uomini Pellegrini.
Ma, purtroppo, non basta.
E’ di ieri la notizia di alcuni
“scambi di opinione”, alquanto sconci, con i lettori del social network Twitter, che
gli rinfacciavano la figuraccia esibita in gara. Il tutto chiuso con la seguente “uscita” finale di Magnini:
“Che
brutte persone. A tutti voi che criticate vi auguro di avere dei figli che si
realizzeranno nella vita... Visto che voi criticoni di sicuro non lo siete!
Passo e chiudo ora abbandono il mondo di twitter. I social network sono pieni
di gente cattiva “.
Chi scrive non ha alcuna remora ad ammettere di rientrare perfettamente nella categoria di quelle “brutte persone” , “criticoni incapaci di realizzarsi”, quale
uscita dalla fantasia di Magnini, obnubilata (la fantasia) dalle sconcezze
comportamentali dell’accoppiata “Magnini-Pellegrini”.
Non è un problema, perché
non ci sembra il momento idoneo per intavolare
una discussione esistenziale (almeno),
con chi, al momento, di esistenziale non è in grado capire alcunché.
Ma gli diamo un
appuntamento: quando la mangiatrice di uomini, si stuferà e lo lascerà per
azzannare un’altra vittima della sua ingordigia mediatica e sessuale (ed il
tempo, statisticamente, è ormai vicino...);
e Magnini sarà tornato nelle sue facoltà di uomo e di atleta, ne
riparleremo.
Nel frattempo, Pellegrini e
Magnini, prendete atto: siete affondati con disonore, come persone, prima; come
atleti, poi.
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