Si è conclusa la prima prova dello Slam della nuova stagione. In Australia hanno vinto Novak Djokovic (testa di serie n° 3) per il singolare maschile e Kim Clijsters (testa di serie n° 3) per quello femminile. Da segnalare però anche la vittoria di Flavia Pennetta nel doppio femminile, in coppia con l’argentina Gisela Dulko. Le due tenniste si riconfermano in questo modo al vertice della classifica mondiale per quanto riguarda il doppio.
Partiamo dagli uomini. Novak Djokovic ha vinto il torneo meritatamente, avendo battuto sempre in tre set avversari importanti negli ultimi turni come Almagro (n° 14) agli ottavi, Berdych (n° 6) ai quarti, Federer (n° 2) in semifinale e Murray (n° 5) in finale, quest’ultimo con un punteggio davvero netto di 6-4 / 6-2 / 6-3.
Grande qualità espressa dal serbo, che ha evidenziato davvero pochi punti deboli nel suo gioco. Molto buono e continuo al servizio, ottimo coi colpi da fondo campo e dotato di grande classe per chiudere anche a rete. Secondo Australian Open e secondo torneo dello Slam per Djokovic, che aveva vinto a Melbourne in finale contro Tsonga nel 2008. Continua il periodo d’oro per Djokovic, che con la sua nazionale aveva vinto la Coppa Davis circa un mese fa.
Curiosità: l’ultima finale di un torneo dello Slam che non vedeva presente almeno uno tra Nadal e Federer (i numeri 1 e 2 della classifica ATP, nonché i dominatori del circuito da parecchi anni a questa parte) è proprio quella di 3 anni fa a Melbourne. Quest’anno Federer è stato spazzato via da Djokovic, mentre Nadal ha accusato un problema muscolare che gli ha pregiudicato il match contro Ferrer. Però, tra gli infortuni e il tempo che passa, che non possa essere un primo segnale della caduta degli dei? Vediamo se gli altri tennisti sapranno approfittarne.
Ultima cosa: da tenere d’occhio durante l’anno la possibile crescita dell’ucraino Alexandr Dolgopolov. Il 22enne n° 46 della classifica ATP ha disputato un ottimo torneo, riuscendo a eliminare la testa di serie n° 13 Tsonga e la n° 4 Soderling, arrendendosi solo ai quarti contro Murray. Grande corsa per Dolgopolov e buoni colpi da fondo campo: chissà se riuscirà a confermarsi a questi livelli.
Donne. Peccato per Na Li, che ha accarezzato per un po’ il sogno di essere la prima cinese a vincere una prova dello Slam, ma alla fine ha vinto la più forte ed esperta Kim Clijsters, che ha annunciato il ritiro a fine stagione: vuole un’altra figlia la belga e allora tornerà a fare la mamma. Ma nel frattempo vince per la quarta volta una prova dello Slam e per la prima volta l’Australian Open, la seconda prova dello Slam in fila, dopo la vittoria a Flushing Meadows di settembre.
Qui c’è da notare la tendenza che potrebbe riguardare la danese Caroline Wozniacki: la sindrome da primo posto. In passato ha coinvolto altre tenniste europee, Safina, Jankovic e Dementieva su tutte, le quali occupavano, anche stabilmente, il primo posto della classifica WTA; quando però si trattava di fare sul serio, di giocarsi uno Slam, si spegnevano e non riuscivano a sbloccarsi psicologicamente.
Il tennis della danese è senza dubbio all’altezza del primo posto, lei ha 20 anni e tutto il tempo per rifarsi. Vedremo come andrà Wozniacki nei prossimi Slam, ma per ora la sindrome sembrerebbe averla colpita: contro Na Li poteva sicuramente dominare, ma è stata troppo attendista e si è fatta aggredire.
Da sottolineare le solite buone prestazioni di Schiavone e Pennetta. Francesca Schiavone è stata eliminata ai quarti proprio da Wozniacki, due giorni dopo aver battuto 16-14 al terzo Kuznetsova; Pennetta è stata battuta al terzo set da una giocatrice più fisica e potente, Petra Kvitova, che quando è in giornata risulta più efficace della brindisina. Pochi rimpianti quindi: le prestazioni sono state buone, ora occorrerà mantenere l’ottimo stato di forma.
Il video degli ultimi game e della premiazione del singolare maschile:
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