lunedì 7 febbraio 2011

What so proudly we watched at the twilight's last reaming

Ero presa dal pathos dell’inno e mi sono sbagliata. Posso solo sperare che tutti abbiano sentito il mio amore per questo Paese e il vero spirito dell’inno”. Più o meno queste le parole che Christina Aguilera ha detto per difendersi dalle tantissime critiche che le sono state mosse per aver sbagliato il testo dell’inno USA. Eh vabbè, un errore, una gaffe può capitare a tutti (vero, Marchisio?)…
Il problema è che l’inno lo stava cantando prima del 45° Super Bowl, a mani basse i minuti di TV più visti negli USA (a parte rari casi particolari, tipo i funerali di Lady D o il servizio commemorativo di Michael Jackson): si parla di record di telespettatori con 111 milioni di teste davanti al match più atteso dell’anno. E ovviamente l’eco amplifica la gaffe della cantante trentenne, che tra l’altro non era alla prima esibizione dell’inno prima di un evento sportivo (già a 11 anni cantava prima delle finali di Stanley Cup di hockey! Vedere per credere: http://www.youtube.com/watch?v=leTzT3v_mls).
È poi curioso andare a vedere l’errore nel dettaglio, perché l’indignazione dei tifosi al Cowboys Stadium di Dallas e davanti alla TV è nata sì dal fatto che la Aguilera abbia sbagliato le parole, ma anche dal fatto che le parole “ri-adattate” abbassino di molto il tono epico di Star-spangled banner. Gli statunitensi sono di solito molto patriottici quando si tratta della bandiera, che appunto è anche il titolo e l’oggetto del testo dell’inno. Questa è la prima strofa dell’inno:

Oh, say can you see, by the dawn's early light,
What so proudly we hailed at the twilight's last gleaming?
Whose broad stripes and bright stars, through the perilous fight,
O'er the ramparts we watched, were so gallantly streaming?

Di', puoi vedere alle prime luci dell'alba
ciò che abbiamo salutato fieri all'ultimo raggio del crepuscolo?
Le cui larghe strisce e brillanti stelle, nella battaglia pericolosa,
sui bastioni che sorvegliavamo, sventolavano valorosamente?

“Bastioni”, “fieri”, “valorosamente”, “battaglia”… Un inno epico insomma, come è giusto che sia. Questa invece la versione di Christina Aguilera (in grassetto il verso incriminato):

Oh, say can you see, by the dawn's early light,
What so proudly we hailed at the twilight's last gleaming?
Whose broad stripes and bright stars, through the perilous fight,
What so proudly we watched at the twilight's last reaming?

Di', puoi vedere alle prime luci dell'alba
ciò che abbiamo salutato fieri all'ultimo raggio del crepuscolo?
Le cui larghe strisce e brillanti stelle, nella battaglia pericolosa,
ciò che abbiamo guardato fieri all’ultima alesatura del crepuscolo?

            Al di là delle parole sbagliate, ma … alesatura? Esiste in italiano, ma forse è usato solo in ambito tecnico (io non sapevo dell’esistenza di questa parola), fatto sta che indica un oggetto che corregge il diametro dei buchi, detta terra terra; eh, ma in America il corrispettivo reaming è un vocabolo più noto del nostro alesatura, e se lo canti nell’inno al Super Bowl, riferito alla bandiera a stelle e strisce crea degli inconvenienti.
Su un sito web, un giornalista (o un semplice commentatore) che l’ha messa sul ridere ha commentato: “The twilight’s last reaming? That sounds painful. And pornographic. And kinda sexy now that I think about itàL’ultima alesatura del crepuscolo? Suona doloroso. E pornografico. E alquanto sexy ora che ci penso”. Ma non tutti gli americani l’hanno presa così bene…

“And now, to honor America, five-time Grammy Award winner…Christina Aguilera”

PS: per la cronaca, i Green Bay Packers hanno battuto i Pittsburgh Steelers 31-25 e si sono aggiudicati il loro 4° titolo NFL.

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