Leonardo è ufficialmente da poche ore il nuovo allenatore dell’Inter, dopo che da un paio di giorni era stata formalizzata la fine del rapporto con lo spagnolo Rafael Benitez.
Il brasiliano avrà il compito di provare a recuperare alcuni giocatori che già hanno mostrato di essere tornati in buona forma dopo un più o meno lungo periodo di infortuni: solo così potrà cercare di riprendere il Milan in campionato e andare il più avanti possibile nelle due coppe.
La squadra sicuramente c’è e Leonardo riuscirà senz’altro a far dimenticare i pochi mesi di confusione e incomprensioni passati con Benitez, che, comunque, ha portato 2 trofei in bacheca sui 3 che poteva vincere. L’allenatore spagnolo non è stato certamente trattato nel migliore dei modi nella sua avventura nerazzurra: già il compito che si è scelto (venire dopo il Triplete del Mou) non era dei più facili, poi la società gli ha pure leggermente indebolito la squadra (i Coutinho e i Biabiany visti fino ad ora non fanno un Balotelli), senza comprargli nessuno dei giocatori che aveva chiesto. Il resto lo hanno fatto gli infortuni (la causa numero 1 del ritardo dell’Inter in campionato), le feroci critiche dei media e le punzecchiature di Moratti: Benitez, vinto il Mondiale per club, si è comprensibilmente sfogato.
Ma l’argomento del giorno è il “tradimento” di Leonardo nei confronti del Milan e dei milanisti. Si dice che il brasiliano abbia telefonato a Galliani in giornata e che, prima di firmare il contratto coi nerazzurri abbia aspettato l’“Ok, buon lavoro Leo” da parte della società di via Turati.
Ad ogni modo si tratta di una caduta di stile per il brasiliano che aveva sempre dato prova di sé come di una persona corretta, colta ed educata, un signore insomma. E invece in questo caso non solo “tradisce” i tifosi milanisti, ma lo fa nella maniera più vistosa e consapevole possibile, dopo aver tra l’altro dichiarato pochi mesi prima che non avrebbe più allenato in Italia perché si sarebbe trattato di tradimento nei confronti del Milan (ecco il link: http://www.brividosportivo.it/?p=38655).
Farà sicuramente impressione vederlo prendere le parti nerazzurre dopo che è stato senza dubbio uno dei personaggi più importanti degli ultimi 13 anni del Milan: prima da giocatore (scudetto con 12 gol in campionato, più tanti altri gol e fantasia), poi da dirigente-osservatore (grazie soprattutto a lui sono arrivati in rossonero Kakà a 8 milioni di euro, Pato a 22 e Thiago Silva a 10), infine da allenatore, veste in cui non ha vinto nulla (in un solo anno) e anzi, ha pure dovuto vedere i cugini vincere tutto, incassando sonore batoste nei derby; però per parecchi mesi ha regalato un gran gioco a un Milan non stellare e chissà se senza qualche infortunio di troppo ad aprile non avrebbe pure potuto provare a vincere la Serie A.
Decisivo per il divorzio è stato il difficile rapporto tra Leonardo e Berlusconi (http://www.youtube.com/watch?v=F9h7W0K3--E&feature=related ), il quale gli aveva più volte criticato il fatto di far giocare Dinho e Pato troppo lontani dalla porta, senza rendersi conto che proprio Leo è stato l’unico in grado di motivare il Dinho e farlo ritornare a livelli alti. Ironico pensare che Leonardo sia stato prima tirato per la giacchetta in un momento di confusione post-Ancelotti (Van Basten aveva risposto picche) per fare l’allenatore, ruolo che lui stesso non vedeva adatto per sé, e poi liquidato in fretta proprio da chi gli aveva chiesto il favore di sedersi in panchina. E proprio lui che non voleva fare l’allenatore, ma continuare a fare il dirigente al Milan, ora allenerà la squadra rivale. Strano, ma è così.
Il gol al 92’di Leonardo in Milan-Lazio 1-0 del ‘98/’99,.non il più bello ma il più importante in maglia rossonera: