Già, peccato, Fra. La nostra Schiavone questa volta non ce la fa a portare a casa il Roland Garros, come era successo l'anno scorso, e si deve arrendere in finale alla cinese Na Li, che batte la milanese 6-4 / 7-6 (0) e diventa così la prima tennista cinese a vincere un torneo dello Slam.
Una vittoria meritata da parte di Li, anche a detta della sconfitta, che ha brillato per costanza di colpi da fondo, sia di diritto che di rovescio, colpo forte con il quale ha costruito il suo gioco, che veniva poi puntualmente chiuso col diritto.
Dall'altra parte una Schiavone non al suo top, probabilmente anche stanca a causa del tortuoso cammino che l'ha condotta in finale (ricordiamo soprattutto la rimonta ai danni di Pavlyuchenkova ai quarti), che a fine gara non perde l'occasione di sottolineare come in caso di arrivo al terzo set avrebbe certamente vinto il torneo per la seconda volta consecutiva.
Ed eccoci al giallo. Come ho già scritto, e soprattutto come ha certificato Schiavone, vittoria meritata di Na Li, ma... Ma: secondo set, 6-5 Schiavone, 40-40 sul servizio della cinese, una palla fuori di Li viene chiamata buona dal giudice di sedia. Schiavone fa un po' di polemica sul momento - o quantomeno, cerca di far notare all'arbitro come il segno sulla terra evidenziasse il rimbalzo della palla fuori dalla linea. Niente da fare, palla buona: vantaggio Li, che riesce a portare il set al tie-break. Non lo ammetterà a fine partita, ma a quel punto Schiavone molla un po' psicologicamente, forse sentendosi defraudata: non farà più un punto.
Sembra incredibile come uno degli sport che si è dotato tra i primi e in maniera più chiara degli aiuti tecnologici (la ricostruzione tecnologica apparsa in tv infatti evidenzia l'errore dell'arbitro ai danni di Schiavone) possa ancora incappare in certe situazioni.
Clicca il link qui sotto per vedere il video dell'intervista post-finale a Schiavone:
Clicca il link qui sotto per vedere il video della chiamata arbitrale incriminata.
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