
Recentemente, nel corso di una discussione con un tifoso
romanista, circa la validità della
scelta di Zeman, quale nuovo allenatore della Roma, dopo aver attentamente
ascoltato le perplessità che, al riguardo, gli avevo prospettato, alla fine dice: “Va bene lo stesso, basta che ricominci a punzecchiare la Juventus”.
Detto, fatto.
E’ di ieri una intervista rilasciata da Zeman, alla Gazzetta della Sport (tanto nomine!) nel
corso della quale, richiesto di un parere circa il trentesimo scudetto della
Juventus, si è espresso, letteralmente, in questi termini:
"Per
me sono soltanto quelli che sono stati assegnati. Poi se vado fuori e leggo
qualche libro scritto, penso che già 28 sono troppi".
Fra le perplessità che ci eravamo premurati di illustrare, al tifoso romanista, ne riassumiamo alcune, molto brevemente:
1. In un club come la Roma, avente sede in Roma (capitale
d’Italia), appare sconcertante affidare le fortune del Club stesso a persona:
- scarsamente acculturata sotto tutti i punti di vista (anche sportivo-calcistico...);
- non propriamente estetizzante, nella “presenza” e nell’”aspetto”;
- che in tutta la carriera, ad oggi, non ricordiamo che abbia vinto qualche titolo o trofeo di un certo valore (al più, qualche promozione dalle categorie inferiori);
- che manca, oltretutto, di valide esperienze calcistiche internazionali;
- che è affetto da evidenti turbe caratteriali, sia nello svolgimento dell’attività professionale, sia nelle relazioni interpersonali.
2. Tutte queste lacune, per giunta, proprio ora che, come
è noto, la Roma è stata acquisita “dagli Americani”;
3. Prevediamo un
difficile “panettone”, per questa avventura, che si trasformerà, evidentemente,
in una disavventura...
Ora, poche annotazioni sulla infelice esternazione alla “rosea” (che,
detto per inciso, non se l’è lasciata scappare...):
a) dice Zeman: “se leggo qualche libro scritto”:
- qualche lettore ha mai
saputo che esistono anche libri NON
scritti?”;
- pur riconoscendo (nel
dubbio...) che Zeman sappia leggere libri (ma solo quelli
scritti...), dimostra, purtroppo, di non saper leggere le sentenze (come quella di Napoli, che ha riconosciuto
indenne la Juventus da qualsiasi
violazione di legge), e neppure le Relazioni del Procuratore della giustizia
sportiva, Palazzi, come quella presentata nell’estate scorsa, agli Organi di
Giustizia sportiva ed archiviata per (volontariamente intervenuta) prescrizione!
b) dice
Zeman: “per me [gli scudetti] sono solo quelli assegnati”:
- da chi? Da personaggi come il faccendiere Guido
Rossi?
- e come? Con un articolo di stampa sulla Gazzetta dello Sport, come nel caso dello
scudetto numero 29 tolto alla Juventus e comunicato da Guido Rossi alla Gazzetta
dello Sport, ritenendo, ciò, sufficiente per “assegnare”
lo scudetto all’Inter?
c) dice Zeman: “penso
che già 28 [scudetti della Juventus] sono troppi”:
- ma NON dice perché; NON dice in quale
libro (scritto) lo ha letto; non dice chi lo ha affermato (e, ovviamente,
provato);
- perché il problema è questo: se Zeman
afferma che “già 28 scudetti per la Juventus sono troppi”, vuol dire che, per
le conoscenze che ha (o che millanta?), qualcuno di essi è stato “assegnato”,
alla Juventus in modo irregolare.
Conclusione
Crediamo che questo Zeman, lettore di “libri scritti”, debba essere,
prima che sia troppo tardi, chiamato dal Procuratore della Giustizia sportiva (Palazzi) per rivolgergli, in
primis, come si fa sull’altare nel corso della celebrazione dei matrimoni la domanda: “chi conosce qualche ostacolo a questo matrimonio (alias: ai trenta
scudetti della Juventus), parli subito
o taccia per sempre.
E per sempre, vuol dire proprio “per sempre”.
Coraggio, si muova chi deve! Anche con denunce penali... O qualcuno ha paura di Zdenek Zeman?